ASL ha il controllo di Arianespace, via libera dalla Commissione

Di Michela Della Maggesa

La Commissione europea ha dato via libera, nella giornata di ieri, all’acquisizione di Arianespace, leader mondiale di lanci di satelliti commerciali, da parte della neo costituita joint venture Airbus Safran Launchers (ASL). Il via libera arriva dopo un’approfondita indagine, avviata dall’organismo europeo, sul progetto di acquisizione al fine di valutare i possibili effetti negativi sulla concorrenza dovuti all’acquisizione.

Arianespace opera per conto dell’Agenzia spaziale europea e al servizio di operatori commerciali e di clienti in tutto il mondo con tre lanciatori: Ariane 5, Soyuz e Vega. In particolare, in base ad un accordo con Esa, ha affidato in esclusiva l’utilizzo di Ariane 5 e di Vega e, grazie ad un accordo con Roscosmos utilizza da Baikonour e dalla Guyana francese il lanciatore Soyuz, anch’esso in esclusiva. La situazione è destinata a cambiare con l’arrivo di Ariane 6 e di Vega C, le evoluzioni di Ariane 5 e Vega i cui voli sono previsti rispettivamente nel 2020 e nel 2019.

La Commissione ha dato via libera all’accordo – ASL pagherà al Cnes (l’Agenzia spaziale francese) circa 150 milioni di euro per il 34,68% delle sue azioni ed arriverà al 75% del capitale – ad alcune condizioni: il divieto di trasferire informazioni sensibili tra le due società, Airbus Group e Safran, e una limitazione allo scambio reciproco di addetti. “Si tratta di una decisione chiave per l’avvenire dei lanciatori europei”. Ha commentato con un tweet il numero uno di Arianespace, Stéphane Israël, che tempo prima della formalizzazione dell’accordo aveva spiegato che “è nell’interesse di tutti, industria, Agenzie spaziali e la stessa Arianespace, la creazione di un’industria europea di lanciatori ancora più competitiva, con due lanciatori, Ariane 6 e Vega C, rispondenti alle esigenze istituzionali e all’evoluzione del mercato e di un operatore di lancio che possa trarre beneficio dall’intensificarsi di questa competitività e che sia più in sintonia con i suoi prime industriali federatisi attorno all’ASL, per Ariane 6, e all’Avio-ELV, per Vega C, e guadagnare in reattività ed efficienza per poter far fronte alle evoluzioni della concorrenza”.

La Commissione ha pertanto rigettato i rilievi riguardo il fatto che ASL, con  il controllo di Arianespace, distorcerà il mercato a favore dell’Ariane 6, programma di cui è prime contractor, a scapito del lanciatore Vega, capeggiato dalla società italiana ELV (70% Avio 30% Asi).  “Ariane e Vega sono lanciatori con caratteristiche tecniche e costi diversi – recita la Commissione Ue in uno statement, già contestato da alcuni ambienti industriali -, e raramente potranno essere usati per la stessa missione”. “Anche in caso di sovrapposizioni – si legge –, l’entità del merger non potrà discriminare il Vega. E questo perché – conclude la Commissione – ELV sarà coinvolta nell’utilizzazione del lanciatore e garantita dall’Agenzia spaziale europea che avrà un ruolo importante nel prevenire discriminazioni grazie al suo potere di supervisione”.