In attesa del Vulcan, il Pentagono potrebbe usare Ariane 5

Di Michela Della Maggesa

Il Pentagono potrebbe utilizzare il lanciatore europeo Ariane 5 per mandare in orbita alcuni payload militari. A scriverlo è il Wall Street Journal, dopo una conferenza tenuta questa settimana dal direttore lanci dell’US Air Force, Claire Leon. La Difesa a questo proposito ha già avviato uno studio per verificare la fattibilità di questa opzione ed ha annunciato che a breve si incontrerà con il provider di lanci europeo Arianespace per avere nuovi elementi di valutazione.
L’opzione europea servirebbe a dare continuità ai servizi di lancio nel periodo di transizione dall’Atlas V al nuovo lanciatore pesante Vulcan Centaur di United Launch Alliance (ULA), anche se – si sottolinea – richiederebbe cambiamenti significativi nella politica spaziale nazionale, che prevede, salvo rare eccezioni, la messa in orbita di carichi destinati a missioni di sicurezza nazionale solo con lanciatori costruiti in Usa. Nel programma Ariane 5 c’è anche l’Italia, tramite Avio, che partecipa al lanciatore europeo  per circa il 15%. La società con sede a Colleferro realizza i due motori laterali e la turbopompa a ossigeno liquido del motore criogenico Vulcain.
Intanto ULA ha completato, ad aprile, la Preliminary Design Review (PDR) del Vulcan equipaggiato con i propulsori BE-4 di Blue Origin. Nel 2016 verranno effettuati 14 collaudi prima del maiden flight, previsto per il 2019. Il nuovo vettore sostituirà anche il lanciatore Delta IV e servirà clienti commerciali e isituzionali. In aggiunta al BE-4, Aerojet Rocketdyne, sta sviluppando uno stadio alternativo, l’AR1. Altri partner del programma sono Orbital ATK, per i booster a solido e RUAG Space per le componenti in composito. Attualmente l’Atlas V utilizza come primo stadio un motore russo.