Avio Aero punta su Brindisi

Di Michela Della Maggesa

Avio Aero fornirà all’ottava fregata Fremm della Marina militare italiana la turbina a gas aeroderivata LM2500. In tutto sono 17 le turbine di questo tipo che la controllata di GE Aviation ha prodotto per il programma italo-franco-marocchino, che conta complessivamente 8 navi destinate alla Marina italiana, 8 per quella francese ed una per la Marina del Marocco. “Lavoriamo da tempo – spiega Giulio Ranzo, strategic marketing & product leadership di Avio Aero – al fianco della Marina Militare all’assemblaggio e alla manutenzione dei moduli delle turbine a gas che motorizzano la portaerei italiana Cavour e le fregate italo-franco-marocchine Fremm. In totale, le turbine a gas GE LM2500 danno la propulsione a sette classi di navi della nostra Marina”. Per il programma Fremm, Avio Aero – che offre anche servizi di manutenzione e revisione sulle unità installate – si occupa dell’assemblaggio della turbina all’interno di un modulo di propulsione prodotto a Brindisi. “Stiamo lavorando ad un progetto internazionale di manutenzione della LM2500 a Brindisi grazie a un contratto pluriennale di revisione e manutenzione firmato con la Marina Reale Canadese. Questo progetto impiegherà significativamente i tecnici qualificati del nostro stabilimento e rappresenta dunque una grande opportunità per Avio Aero, che potrà mettere a disposizione di una clientela mondiale le tecnologie avanzate nel settore delle turbine a gas aeroderivate”, ha aggiunto il responsabile.
Sullo stabilimento pugliese la società sta investendo molto ed ha già avviato una razionalizzazione delle aree di lavoro. Intento di Avio e di GE è quello di farlo diventare uno dei più grandi centri mondiali per la revisione e manutenzione delle turbine a gas per impiego industriale e soprattutto per la propulsione navale. Nuove metodologie di lavoro potranno per Avio, unitamente ad altri miglioramenti, rendere più fluido un processo che già interessa le attività di riparazione per Aeronautica e Marina. La notizia arriva a pochi giorni dal via libera definitivo del Parlamento alla legge navale, che prevede un finanziamento ventennale per l’acquisto da parte della Marina Militare di nuove navi polivalenti, specie pattugliatori, per oltre 5 miliardi di euro. La legge andrà a beneficio dell’industria cantieristica nazionale, specie Fincantieri, che si occuperà della costruzione delle nuove unità navali, ma potenzialmente anche di altre realtà industriali, tra cui Avio e alcune aziende del gruppo Finmeccanica, che potranno avere la possibilità di equipaggiarle e sostenerle nel loro ciclo di vita. Anche in vista dei potenziali benefici derivanti da questo tipo di attività, ad ottobre scorso Fincantieri e Finmeccanica avevano sottoscritto un accordo per aumentare la competitività sui mercati nazionali ed esteri, attraverso un’offerta integrata dei rispettivi prodotti. In particolare, la collaborazione si svilupperà sfruttando le sinergie tecniche e commerciali tra l’unità di business Navi Militari di Fincantieri e le aziende del gruppo Finmeccanica (Selex ES, Oto Melara, Wass e Mbda Italia), che hanno competenze nei sistemi di combattimento, nell’elettronica e nei sistemi d’arma navali e subacquei.
 

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