Con Avio Aero, è pronto al decollo il turboprop europeo GE Catalyst

Di michele

Debutterà in volo entro la primavera il turbopropulsore progettato e sviluppato totalmente in Europa anche grazie al contributo dell’italiana Avio Aero. Si chiama GE Catalyst, è un turboelica di GE Aviation e si avvale del contributo di sei Paesi del Vecchio continente con tecnologie integralmente europee. È inoltre concepito per soddisfare le esigenze del mercato civile e militare, con particolare riferimento ai velivoli a pilotaggio remoto, agli addestratori e agli aerei per light transport.

AUTONOMIA EUROPEA

La classe di riferimento è quella dei 1-100-1.300 cavalli, rispetto a cui il GE Catalyst si distinguerebbe per prestazioni, sistemi e componenti inediti. A fare la differenza è il carattere europeo che, spiega una nota, “oltre a consentire di beneficiare dell’indipendenza europea e della crescita tecnologica delle nostre industrie, offre un altro fondamentale vantaggio competitivo: l’indipendenza rispetto al regime Itar”, i regolamenti americani per il traffico internazionale. Significa che il propulsore non è soggetto al controllo governativo degli Usa e che la variante militare sarà soggetta solo al regime di esportazione italiano.

IL CONTRIBUTO DI AVIO AERO

“Il Catalyst è un caso di scuola relativo a un progetto paneuropeo con tecnologie e prestazioni allo stato dell’arte, nel quale l’Italia ha un ruolo da protagonista grazie al know-how progettuale e produttivo di Avio Aero”, ha spiegato Paolo Salvetti, sales director Military Catalyst di Avio Aero. “Il propulsore – ha aggiunto – ha superato in termini di prestazioni e affidabilità le più rosee aspettative e, con il primo volo entro la primavera, arriva a un ottimo stadio del proprio percorso di sviluppo”. Ne deriva una sicurezza: “potrà costituire per molti anni a venire un’eccellente risposta alle richieste sempre più sfidanti di utilizzatori sia civili che militari in un’ampia gamma di utilizzi”. Da Avio Aero, attraverso le parti sviluppate in additive manufacturing negli stabilimenti italiani, arriva anche la tecnologia del turboprop che permette di risparmiare peso e di aumentare le performance in maniera sostenibile.

LE CARATTERISTICHE…

Il Catalyst è il primo motore della sua categoria a disporre del sistema “Full Authority Digital Engine Control”. Il Fadec, questo l’acronimo, controlla non solo il motore ma anche l’elica, consentendo l’ottimizzazione delle prestazioni a tutti i regimi di volo con una diminuzione dei consumi di circa il 15-20% rispetto alla media. “Questo – spiega Avio Aero – accade attraverso un singolo punto di controllo, per un’esperienza di pilotaggio simile a quella di un jet, in cui il pilota agisce attraverso un’unica leva per controllare la spinta del sistema propulsivo”. La caratteristica rende il turboprop particolarmente adatto per i velivoli a pilotaggio remoto, semplificando l’integrazione con l’avionica di bordo. In più, tra i caratteri inediti per la classe di riferimento, il Catalyst presenta due stadi di compressione a geometria variabile e le pale della turbina ad alta pressione raffreddate,” elementi che garantiscono un migliore rendimento, una risposta più pronta ai comandi e un’elevata affidabilità”

…E LE TEMPISTICHE

In vista del primo volo, Avio Aero ha già avviato nel proprio stabilimento di Brindisi l’integrazione del Catalyst con l’elica tedesca MT Propeller per le applicazioni militari che, grazie ad una particolare struttura che unisce legno, metallo e materiali compositi permette un range di riduzione del peso tra l’8 e il 20% e di rumore e vibrazioni dal 30 fino al 50%. “L’integrazione in fase di sviluppo a Brindisi – spiega ancora Avio Aero – consentirà di ridurre notevolmente tempi e rischi sulle future applicazioni velivolo e permetterà di offrire ai futuri utilizzatori militari una soluzione pre-integrata motore-elica già testata e ottimizzata anche grazie al contributo del sistema Fadec. Il turbopropulsore ha già accumulato oltre 1.300 ore di test con oltre 850 avviamenti, e superato lo scorso maggio i test in quota fino a sfiorare 12.496 metri. A ottobre è stato completato il primo test di certificazione, mentre l’intero processo certificativo si chiuderà entro l’autunno del 2021.