Avio, il cambiamento comincia dal logo

Di Michela Della Maggesa

Per la prima volta nella sua storia, Avio si presenta al salone aerospaziale di Le Bourget con un nuovo logo (già svelato ai dipendenti) e con uno stand interamente dedicato alle attività spaziali. Il logo, ideato per sottolineare la nuova identità aziendale e il nuovo perimetro di attività, focalizzato sullo sviluppo e produzione di lanciatori spaziali, sarà presentato dall’amministratore delegato di Avio, Pier Giuliano Lasagni, il prossimi 15 giugno. Avio è un’azienda leader in un settore strategico qual è il mercato dei lanciatori per il trasporto di satelliti in orbite terrestri. “Grazie ad Avio – sottolinea Lasagni -, l’Italia fa parte della ristretta élite di Paesi al mondo in grado di realizzare un lanciatore. Il salone di Le Bourget sarà l’occasione per mostrare a una platea internazionale non solo i nostri programmi attuali di successo come Vega e Ariane 5, ma anche quelli futuri, Ariane 6 e soprattutto Vega C e le nostre attività di ricerca e innovazione.” Il Vega è sviluppato da Avio attraverso Elv (70% Avio e 30% Asi) e, dal primo lancio del febbraio 2012, ha riscosso un successo crescente, grazie alle sue doti di flessibilità, affidabilità ed efficienza. Il motore del primo stadio, il P80, è il motore a propellente solido monolitico più grande al mondo, mentre quello del terzo stadio, lo Z9, è quello più “spinto” al mondo, cioè col più alto rapporto tra propellente e peso totale. Il quarto stadio a liquido infine, l’Avum, è capace di accensioni multiple e consente di mettere in orbita diversi satelliti in posizioni differenti. Dopo 4 lanci perfetti, Vega è pronto a decollare per la quinta missione, martedì 23 giugno, per portare in orbita il satellite Sentinel 2.
A Parigi ci sarà un modello in scala 1:10 del Vega C, il lanciatore che volerà la prima volta nel 2019, più potente del Vega attuale e con il 20% in più di capacità di carico utile per i satelliti (1.800 chili). Accanto al Vega C, Avio esporrà il modello in scala 1:5 del P120C, il nuovo motore destinato a battere il record di grandezza del P80, che costituirà il primo stadio del nuovo Vega C. Per ottenere le massime economie di scala, i progettisti Avio hanno concepito il P120C in modo da farlo diventare anche il nuovo booster laterale del futuro Ariane 6, che ne monterà due o quattro a seconda della configurazione. Completano l’esposizione l’ugello del motore Z23, il secondo stadio del Vega, capace di resistere a temperature superiori ai 3.000 gradi; la turbopompa a ossigeno liquido del motore criogenico Vulcain 2, il “cuore” del motore criogenico di Ariane 5 e il Mira, il motore a ossigeno liquido e metano (sviluppato insieme ad Asi e alla russa KBKhA), che ha compiuto la prima prova al banco e potrebbe in futuro essere impiegato su Vega-C, con grandi benefici in termini di efficienza, consumi ed emissioni. Infine non mancheranno esempi di produzioni in fibra di carbonio, realizzate con resine particolari brevettate da Avio, e componenti in ALM (Additive Layer Manufacturing), realizzati grazie a progetti e disegni di proprietà Avio.
Per dare un assetto definitivo all’azienda (81% Cinven, 14% Finmeccanica e 5% altri azionisti) sono in essere da tempo discussioni con diversi imprenditori, che vedono anche il coinvolgimento di Finmeccanica. L’a.d. del gruppo, Mauro Moretti ha infatti ribadito più volte il suo interesse per il segmento dei lanciatori e se ne sta occupando ampiamente, come altre realtà industriali, che stanno puntando allo stesso obiettivo. Sul destino dell’azienda c’è un forte interesse politico, dal momento che la questione della sua proprietà è ritenuta di grande rilevanza strategica, in quanto finalizzata a riorganizzare e rendere sempre più competitivo il settore dei lanciatori. “L’industria e le istituzioni italiane – ha detto qualche tempo fa il presidente Asi, Battiston – stanno spingendo affinché una soluzione per mantenere Avio nel perimetro nazionale venga trovata”. “A prescindere da chi ne acquisirà il controllo – ci aveva spiegato il numero uno di Avio, Lasagni -, l’importante è che la società rimanga tale e quale, ovvero capace di sostenere gli equilibri in Europa”. Secondo indiscrezioni, oltre a Finmeccanica interessata al controllo di Avio c’è anche la tedesca OHB, presente in Italia con Compagnia Generale per lo Spazio, ex Carlo Gavazzi.

WordPress › Errore

Si è verificato un errore critico sul tuo sito web.

Scopri di più riguardo la risoluzione dei problemi in WordPress.