BAE Systems taglia per allinearsi agli ordini

Di Michela Della Maggesa

Il piano di ristrutturazione annunciato da Bae Systems, numero uno nel settore della difesa nel Regno Unito e partner di importanti programmi internazionali, tra cui il caccia Eurofighter, vedrà, oltre ad una riorganizzazione interna, un taglio di circa 2.000 posti di lavoro, contro le mille unità precedentemente annunciate. La decisione presa “per allineare la capacità agli ordini attuali e previsti”, sarebbe legata alla riduzione della produzione del velivolo Typhoon (nonostante il recente annuncio di un accordo per 24 caccia con il Qatar, di cui Bae Systems avrà la responsabilità, in qualità di prime contractor) e del poco interesse del mercato verso l’addestratore Hawk.

In particolare, Bae Systems, che in Europa è il solo partner di primo livello del caccia F-35 della Lockheed Martin, taglierà 1.400 posti di lavoro nel settore aeronautico (Military Air), a cui si aggiungeranno 375 addetti del settore marittimo e 150 posti di lavoro nell’unità informazioni. Il grosso della riduzione nella forza lavoro, da attuare nei prossimi tre anni, riguarderà sostanzialmente cinque stabilimenti del Regno Unito.

Nella produzione del caccia Eurofighter, Bae Systems, che possiede anche il 37,5% delle quote di Mbda, è coinvolta assieme ad Airbus Group e all’italiana Leonardo, che detiene circa il 20% dell’intero programma ed una importante componente (circa il 60%) per la parte avionica. Per l’Eurofighter il Regno Unito ha la responsabilità di Arabia Saudita (da tempo in trattativa per l’acquisto di un’ulteriore tranche di velivoli), Oman (che in qualità di settimo cliente del caccia europeo ha da poco ricevuto i primi esemplari) e Qatar, che potrebbe – se l’ordine venisse confermato – portare avanti le linee di produzione per un altro decennio, mentre l’Italia è primo contraente in Kuwait, ottavo cliente del programma, nonché cliente di lancio del radar a scansione elettronica E-Scan, che – se ne sta parlando a livello politico – potrebbe avere via libera per ulteriori sviluppi e vedere nuovi sbocchi commerciali anche in quest’area.

La decisione di ridurre il perimetro riguarderebbe anche un altro programma, il Tornado, che entro il 2019 sarà radiato dalla flotta della Royal Air Force per essere sostituito dall’F-35. Secondo Bae non tutti i dipendenti che lavorano attualmente alla manutenzione del Tornado potranno infatti essere riconvertiti sul JSF. In una nota il gruppo ha fatto sapere che la nuova struttura rafforzerà i settori aereo, marittimo e terrestre e che verrà istituito un “Chief Technology Officer”, che si unirà al comitato esecutivo del gruppo, con la responsabilità di orientare gli investimenti e sviluppare nuove tecnologie attraverso tutto il portafoglio prodotti.

La ristrutturazione toccherà come detto anche il settore della cyber security, per “offrire – si fa sapere – soluzioni sempre più orientate” per clienti governativi e commerciali. “Bae Systems – ha detto Charles Woodburn, Chief Executive di Bae  –  ha un portafoglio prodotti solido per crescere. I cambi annunciati hanno il solo scopo di accelerare la nostra evoluzione con un organizzazione più snella e stratificata, in grado di darci un vantaggio competitivo ed un rinnovato focus sulla tecnologia”. La nuova organizzazione avrà effetto dal 1° gennaio 2018.