Esercitazioni militari nel Baltico. La Russia osserva

Di Valeria Serpentini

È in corso la 43a edizione di Baltops (Baltic operations) che dal 1971 prevede lo svolgimento di articolate esercitazioni militari che hanno l’obiettivo di rinforzare l’interoperabilità degli eserciti e la fiducia reciproca tra i Paesi.
Le aree coinvolte riguardano la Polonia, la Svezia, la Germania e il mar Baltico. Impegnate 49 navi, 61 aerei, un sottomarino e 700 truppe di terra tra cui militari Usa provenienti dalla base di Vicenza. Si stanno svolgendo ora esercitazioni interforze in termini di difesa aerea, interdizione marittima e operazioni anfibie.
Questa mattina, durante un briefing il vice ammiraglio James G. Foggo III, vice comandante della U.S. Naval Forces Europe e comandante della Naval Striking and Support Forces Nato ha affermato che “si tratta di una grande esperienza che avrà un forte impatto. Garantirà pace e prosperità nella regione baltica, che rappresenta poi l’obiettivo di un tale evento”.
Quest’anno, viste le ultime evoluzioni sul fronte russo, l’attenzione è ancora maggiore. Innanzitutto non stupisce il fatto che dal 2012 le truppe russe non sino state più invitate a partecipare all’esercitazione. Le forze russe non stanno facendo passare inosservata l’attività: il vice ammiraglio Foggo ha affermato che lunedì alcune navi e jet russi hanno seguito l’azione rendendo chiara la consapevolezza della presenza di forze dell’Alleanza nell’area.
A differenza degli scorsi anni, come ha affermato Tim Lowe, vice comandante della Naval Striking and Support Forces Nato, durante il briefing “sono coinvolte molte più truppe e molti più Paesi, a dimostrazione del fatto che c’è sempre più la volontà di migliorare l’interoperabilità e interconnessione in termini di difesa”.
L’esercitazione si concluderà sabato 20 giugno.
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