Battiston (Asi): il dopo ExoMars, ISS e lanciatori tra i temi sul tavolo della Ministeriale

Di Michela Della Maggesa

La missione ExoMars, partita oggi dal cosmodromo di Baikonur con un lanciatore Proton Breeze M, ha riacceso i riflettori sullo spazio. Ma cosa succederà dopo? A deciderlo sarà l’Agenzia spaziale europea (Esa), durante la prossima Ministeriale. “Fermo restando che la discussione è ancora in corso in seno ai vari direttorati – ci spiega il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston –, abbiamo già alcuni temi importanti, a cominciare dal completamento di ExoMars”. La missione 2016 dovrà essere seguita dalla missione 2018, che vedrà l’invio su Marte di un rover, che avrà lo sfidante compito di trivellare e campionare il suolo marziano. “La missione 2016 – ha detto Battiston – è fondamentale. Il suo successo darà maggiore supporto alla missione 2018, per la quale mancano ancora dei finanziamenti”. Al programma l’Italia contribuisce per il 32% dell’investimento complessivo, pari a 1,3 miliardi di euro.
Ma ovviamente non ci sarà solo Marte tra i temi sul tavolo dei 22 Paesi membri a partire dal prossimo 2 dicembre. “Sicuramente discuteremo dell’estensione e dello sfruttamento della Stazione Spaziale Internazionale (si parla di portarla fino al 2024, ndr) e del nuovo programma di osservazione della Terra, ovvero la componente Esa del progetto europeo Copernicus. In particolare, si affronterà il tema dei satelliti Explorer, in grado di anticipare con la ricerca quello che Copernicus realizza con le applicazioni. E’ un programma importante per l’Esa – continua il presidente dell’Agenzia spaziale italiana – e bisogna capire come dimensionarlo”. “Infine il capitolo lanciatori: l’investimento per questo segmento è stato sostanzialmente definito dalla ministeriale 2014, ma a 2 anni di distanza saranno da rivalutare alcuni aspetti che potranno implicare ulteriori evoluzioni”.
L’Esa ha stabilito lo sviluppo di Vega C e Ariane 6 nell’ultima ministeriale, alla quale hanno fatto seguito importanti iniziative ed attività a livello mondiale, a cominciare da quanto fatto dalla californiana SpaceX. “Con il forte sviluppo tecnologico degli americani nel settore dei lanciatori, specie sul fronte del riutilizzabile  – ha detto Battiston –, l’Europa deve essere in grado di sviluppare quello che ha deciso, ma contemporaneamente guardare oltre e valutare tutti i percorsi possibili. Non dobbiamo necessariamente replicare, in questo settore è sempre bene affrontare per primi nuove frontiere, ma gli stimoli che arrivano da oltreoceano devono farci riflettere e ragionare su come prepararci al prossimo salto”.  La ministeriale 2014 è stata già una risposta alla decisione Usa di privatizzare l’orbita bassa e adesso “l’obiettivo è dimezzare il costo dell’Ariane e arrivare ad un costo più competitivo del Vega”. “In un mondo globale – ha concluso Battiston – ogni volta che ci si da un obiettivo, siamo obbligati a riconsiderarlo in vista delle mosse fatte dalla concorrenza. Non dobbiamo però perdere la capacità di lavorare assieme, questo è il pericolo più grande”.

WordPress › Errore

Si è verificato un errore critico sul tuo sito web.

Scopri di più riguardo la risoluzione dei problemi in WordPress.