Garantire la difesa dello spazio aereo italiano, questa la principale missione della Squadra Aerea, che venerdì 6 ottobre ha visto, alla presenza del capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare, generale Enzo Vecciarelli, il passaggio delle consegne al vertice del comando (CSA Comando Squadra Aerea) tra il generale Franco Girardi, che lascia l’Aeronautica militare dopo 44 anni di servizio e il generale Fernando Giancotti. “Lascio un’Aeronautica in buona salute, moderna e tecnologica, orientata al futuro, in grado di esprimere capacità operative di assoluto livello, anche in ambito internazionale”. Ha detto a Istrana, sede del 51° Stormo, il generale Girardi, nel passare le consegne al successore, il quale ha sottolineato come nella Squadra Aerea si “concretizzi quotidianamente la missione dell’Aeronautica militare”.
Il Comando Squadra Aerea è l’Ente sovraordinato ai Reparti e alla Unità operative periferiche della Forza Armata ed il suo compito istituzionale è quello di approntare questi ultimi affinché acquisiscano e mantengano i livelli di prontezza operativa. “La Squadra Aerea – ha detto il capo di stato maggiore dell’Aeronautica a Istrana – detta le regole del gioco, fuori aerea e in territorio nazionale. Lo scenario attuale – ha aggiunto il generale Vecciarelli – è disseminato di archi di crisi, dal Mediterraneo al Nord Europa, mentre altri se ne profilano, in territori ancora più lontani”. Oggi – ha spiegato il capo di SMA – i mezzi in dotazione alla Forza Armata rappresentano lo stato dell’arte, ma è opportuno “rinnovare il modo di impiegarli” e, soprattutto, “identificare su cosa andare ad investire risorse”.
“Le priorità – ha concluso il generale Vecciarelli – vanno ridefinite, di questo la Squadra Aerea deve preoccuparsi”. “Le nuove sfide – ha detto in proposito il generale Giancotti – sono talmente mutevoli e insidiose che l’approccio tradizionale non basta più. Abbiamo nuove tecnologie e nuovi sistemi, ma da soli servono a poco, se non si comprende la complessità di quello che abbiamo di fronte. Per farlo – ha spiegato -, dobbiamo dare vita ad un sistema operativo “saggio”, fatto di tecnologia e persone che ragionano in rete”.
Questo inizio di ottobre ha visto anche l’avvicendamento nell’incarico di Ispettore dell’Aviazione per la Marina, alla presenza del capo di stato maggiore della Marina militare, ammiraglio Valter Girardelli, tra il generale Roberto Cattaneo e il generale Amedeo Magnani. Nell’occasione, il capo di SMM ha sottolineato come l’Aviazione per la Marina sia una concreta realtà di cultura interforze. I velivoli antisom dipendono infatti per l’impiego dalla Marina, che valuta e determina tutte le missioni operative ad essi assegnabili, mentre le attività tecnico-logistiche e l’addestramento sono responsabilità dell’Aeronautica, che ha alle dipendenze lo Stormo Antisom di Sigonella.