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Realizzare il primo parco dello spazio in Italia, riqualificando l’area militare denominata ex “Macrico” (Magazzino centrale ricambi mezzi corazzati) della città di Caserta, oggi di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero (Idsc). E’ l’obiettivo del Distretto tecnologico aerospaziale della Campania (Dac) che, in collaborazione con l’Unione degli Industriali della Provincia di Caserta, ha presentato oggi, nell’ambito dell’assemblea generale dei soci dell’Unione degli Industriali alla Reggia di Caserta, lo studio di fattibilità per la costruzione del nuovo polo. Sul progetto anche il neo Governatore, Vincenzo De Luca, ha espresso in questi giorni il suo appoggio. L’obiettivo è ambizioso. Il parco tematico verrà realizzato infatti seguendo i modelli di successo della “Citè de l’Espace” di Tolosa e del “Kennedy Space Center Visitor Complex” di Orlando. Con un’estensione di oltre 100 mila metri quadrati, sarà uno dei più grandi parchi urbani al mondo, di pubblico interesse, dedicato al settore aerospaziale e alla diffusione della cultura scientifica, con istallazioni “leggere”. Anche le previsioni sono molto ottimistiche: 1.000 nuovi posti di lavoro e circa 550mila presenze annue.
Il costo dell’intero investimento pubblico-privato è valutato in circa 58 milioni di euro. La nascita della “Citè de l’Espace” di Tolosa ha portato un incremento del Pil del 2%. Rileva il distretto. “In un contesto socio economico come quello di Caserta si stima che l’aumento del Pil indotto dalla nascita del parco dell’aerospazio sia di molto superiore al 2%”. Nel sistema economico campano la filiera produttiva aerospaziale riveste un ruolo di primo piano, “rappresentando un elemento di sviluppo del territorio sia in termini di presenza industriale sia per l’elevato contenuto delle conoscenze tecnologiche”. In termini di fatturato la Campania si classifica come seconda regione in Italia, dopo la Lombardia, raggiungendo un valore di 1,6 miliardi, mentre è al primo posto per numero di addetti, pari a 8.404 unità. Si posiziona al terzo posto invece per il livello delle esportazioni, che raggiungono un valore di circa 800 milioni.
Per sostenere tale iniziativa, il Dac e l’Unione degli Industriali di Caserta hanno già costituito, nel 2014, il Comitato Promotore del Parco dell’Aerospazio, che si avvale di un gruppo di esperti per la proposta di un progetto completo e articolato, “ben inserito nell’idea di Caserta futura”, fa sapere il Dac,  e che sia un’occasione di crescita sostenibile e compatibile della città. Al Comitato per il parco dell’Aerospazio partecipano enti di rilievo come l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), Telespazio, il Planetario di Caserta , Associazione italiana per gli studi sullo sviluppo locale (Aislo ). Anche l’Agenzia spaziale italiana (Asi) appoggia l’iniziativa del Parco dell’Aerospazio, che non è l’unica nel suo genere. Anche altre regioni avevano espresso un analogo interesse. Il parco si caratterizzerà per la presenza di due macro-aree tematiche: una riservata all’aeronautica e la seconda allo spazio e all’astrofisica, “realizzando un percorso che dalla storia passi attraverso il presente per condurre i visitatori verso il futuro”. “L’obiettivo – afferma il presidente del Distretto aerospaziale della Campania, Luigi Carrino – è di realizzare una fusione tra l’esigenza di tutelare la destinazione del Macrico, creando al contempo, uno dei più grandi parchi al mondo con all’interno spazi di diffusione della cultura scientifica, e di dare anche un contributo, alla ripartenza dell’economia del territorio”.