Nel corso di una cerimonia ufficiale al quartier generale dell’Osservatorio Australe Europeo (Eso) di Garching, vicino Monaco di Baviera, è stato firmato il contratto del valore di circa 400 milioni di euro con il consorzio ACe, composto dalle aziende italiane Astaldi, Cimolai e dal sub-contrattista incaricato EIE Group, per la costruzione della cupola (85 metri di diametro) e della struttura portante (3.000 tonnellate) di E-ELT, European Extremely Large Telescope. Si tratterà del più grande telescopio al mondo, che diverrà operativo nel 2024. Con questo nuovo strumento la comunità scientifica indagherà sulle origini dell’Universo e cercherà altri Pianeti simili alla Terra. Lo specchio principale di E-ELT, 39,9 metri di diametro, raccoglierà più luce rispetto ai precedenti e offrirà immagini più nitide di Hubble, il telescopio spaziale della Nasa. E-ELT sorgerà in Cile, sulla sommità del Cerro Armazones.
“Sono davvero lieto di apprendere dell’affidamento dell’ESO al consorzio di società italiane ACe della realizzazione della cupola e della struttura meccanica di supporto del telescopio E-ELT, che con il suo specchio principale sarà il più grande telescopio ottico/infrarosso mai realizzato al mondo, a conferma dell’eccellenza scientifica e tecnologica dell’Italia. E-ELT permetterà di indagare, da Terra e con un grande campo di vista, sia i corpi celesti della nostra galassia che le zone più lontane dell’universo. E non mancherà di dare un contributo fondamentale alla ricerca degli esopianeti, in particolare nello studio della loro struttura e atmosfera. L’Italia con Asi e Inaf, sarà tra i protagonisti di questo campo della ricerca astrofisica grazie anche al ruolo che svolgerà nelle prossime missioni dell’Esa, Cheops e Plato”. Ha dichiarato il presidente dell’Asi, Roberto Battiston.