Contro il cyber terrorismo serve cooperazione. Parla Alfano

Di Cyber Affairs

Per vincere “la guerra contro il cyber terrorismo” e per contrastare “il proselitismo e il reclutamento su Internet”, c’è bisogno di “una crescente cooperazione tra pubblico e privato”. È quanto ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano, intervenuto a margine di un seminario organizzato nella Sala Capitolare del Senato dalla Fondazione De Gasperi e Cetra, in collaborazione con Martens Centre for European Studies e Atlantic Council.

“I big del web – ha detto Alfano – possono essere decisivi nell’aiutare le autorità pubbliche a prevenire fenomeni terroristici, senza che venga violata la privacy dei cittadini”. La rivoluzione data dal digitale, ha proseguito il ministro dell’interno, ha ” cambiato il mondo e rafforzato gli strumenti delle forze dell’ordine e di polizia per combattere il crimine informatico e per salvaguardare le nostre infrastrutture critiche. Tuttavia ha anche portato a un paradosso: nessun uomo si sente libero se non è al sicuro, ma, al tempo stesso, non si sente sufficientemente libero se non considera tutelata la propria sfera privata. Il nostro dovere e il nostro sforzo è quello di trovare un bilanciamento tra queste due esigenze”.

Per governare questi cambiamenti epocali, ha aggiunto Alfano – citando l’esempio del prolungato dibattito comunitario sul Passenger name record (Pnr), ovvero il registro nomi passeggeri -, “serve che i meccanismi decisionali, compresi quelli europei, spesso troppo lenti, si dotino di maggiore velocità”. Ci sarebbe bisogno, ha concluso il ministro dell’Interno, “di capovolgere lo schema di azione”, comprendendo che “se è vero che il bisogno di sicurezza è antico quanto l’uomo, diversi sono stati nella Storia i modi per soddisfarlo, e oggi c’è bisogno di aggiornarli nuovamente, collaborando anche su materie di diretta competenza statuale”. Solo così, ha concluso Alfano, si potrà “contrastare efficacemente il cyber crime e la comunicazione jihadista che fanno un abile uso del cyber spazio, che non ha confini nazionali. Queste minacce non sono contro i governi, ma contro i popoli”.