E’ ufficiale: Fincantieri e Finmeccanica costruiranno ed equipaggeranno le unità previste dal piano di rinnovamento della flotta della Marina Militare. A darne notizia le stesse aziende interessate, che tempo fa hanno stretto un’alleanza strategica, proprio in preparazione di questa sostanziosa commessa, con la quale l’industria cantieristica e il principale gruppo della difesa nazionale – oltre alle altre realtà già coinvolte o in procinto di esserlo – puntano ad andare oltre i confini nazionali, grazie al livello tecnologico offerto, che mira a fare delle nuove unità navali un riferimento internazionale e ad affermarsi sul mercato export. In particolare, Nell’ambito del piano, Occar (Organisation Conjointe de Cooperation sur l’Armement), organizzazione internazionale di cooperazione per gli armamenti), ha firmato l’ordine per l’esecuzione contrattuale con il raggruppamento temporaneo di Impresa (RTI), costituito tra Fincantieri, mandataria, e Finmeccanica, attraverso Selex ES, mandante, per la costruzione di 6 pattugliatori polivalenti d’altura (PPA) con ulteriori 4 in opzione e per una unità di supporto logistico (LSS).
I CONTRATTI
Il valore dei contratti delle 7 unità è pari a circa 3,5 miliardi di euro, di cui la quota di Fincantieri è di circa 2,3, mentre quella di Finmeccanica ammonta a circa 1,2 miliardi di euro. I contratti prevedono diverse fasi di attivazione ed Occar ha attivato la fase 1 relativa alle attività propedeutiche alla costruzione del primo PPA e dell’unità di supporto logistico, per un controvalore pari a 372 milioni di euro, (220 per Fincantieri e 152 milioni per Finmeccanica). L’attivazione delle fasi successive per le altre unità è prevista nei prossimi mesi. La consegna dell’unità di supporto logistico è prevista nel 2019, mentre per il primo pattugliatore è prevista nel 2021. Le consegne delle successive unità sono previste nel 2022, 2023, 2024 con 2 unità e nel 2025. Come noto, il programma pluriennale per il rinnovo della flotta della Marina (la cosiddetta “Legge navale”) si avvale di un finanziamento di 5,4 miliardi di euro, e prevede la costruzione, oltre alle unità di cui sopra, di un’unità da trasporto e sbarco (LHD) attraverso la forma di un contratto pubblico con l’Amministrazione della Difesa italiana, la cui finalizzazione è in corso. In particolare: un’unità di supporto logistico (LSS); 6 PPA, con ulteriori 4 in opzione e un’unità da trasporto e sbarco (LHD). “La caratteristica fondamentale comune a tutte e tre le classi di navi è il loro altissimo livello di innovazione che le rende estremamente flessibili nei diversi profili di utilizzo con un elevato grado di efficienza”. In particolare queste unità presentano un doppio profilo di impiego (dual use), quello tipicamente militare e quello per operazioni di protezione civile e soccorso in mare. In aggiunta hanno un basso impatto ambientale, attraverso avanzati sistemi di propulsione ausiliari a bassa emissione inquinante (motori elettrici) e di controllo degli effluenti biologici.
IL RUOLO DI FINCANTIERI
Il Raggruppamento Temporaneo di Impresa (RTI) è stato costituito secondo quanto previsto dall’accordo di collaborazione nel settore delle costruzioni di navi militari tra Fincantieri e Finmeccanica siglato nell’ottobre 2014, all’interno del quale Fincantieri agisce da interfaccia unica verso il cliente, consentendo, al contempo, di valorizzare l’offerta dei prodotti di Finmeccanica in ambito navale. Oltre alla costruzione di queste unità Fincantieri fornirà il supporto al ciclo vita nei primi 10 anni, articolato in attività di logistica (corsi, ricambi, documentazione tecnica) durante la costruzione delle unità e ISS, In Service Support (attività manutentiva), sviluppata durante l’esercizio in post-consegna, nonché quella di componenti e macchinari navali realizzati dalla Direzione Sistemi e Componenti, quali linee d’assi, timoneria, eliche di manovra, pinne stabilizzatrici e altri impianti di movimentazione, e l’impianto di automazione e parte di forniture speciali per i PPA ad opera della controllata Seastema SpA.
COSA FARA’ FINMECCANICA
Finmeccanica, invece, attraverso Selex ES, avrà il ruolo di prime contractor per il sistema di combattimento di tutte le nuove unità navali. Fornirà, inoltre, sensori, tra i quali i nuovi radar multifunzionali e avrà anche la responsabilità di tutti i sottosistemi, inclusi quelli realizzati dalle società Oto Melara, Wass, Mbda ed Elettronica. Inoltre Selex ES e Fincantieri svilupperanno insieme l’innovativo sistema denominato “Cockpit” che consentirà, per la prima volta, di gestire in modo integrato le operazioni relative sia alla conduzione della nave sia al sistema di combattimento, con un numero ridotto di operatori grazie alle tecniche di “realtà aumentata”.
IL COMMENTO DEI NUMERI UNO
“Questo programma, oltre alle significative implicazioni geo-politiche con il rilancio del ruolo dell’Italia nel Mediterraneo, ha una profonda valenza industriale”. Ha dichiarato L’a.d. di Fincantieri, Giuseppe Bono. “Permetterà di aumentare i livelli di occupazione e dello sviluppo della ricerca tecnologica non solo per il nostro gruppo, ma per tutte le aziende dell’indotto. Mi preme a questo proposito ricordare, come dimostrato da uno studio del Censis, che l’industria navalmeccanica permette di generare una ricaduta economica nell’indotto fino a quasi 4 volte l’investimento originale, con un impatto sull’occupazione pari a 9 volte gli occupati diretti in Fincantieri”. In aggiunta – ha spiegato – sarà anche rilanciata, attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti ad alta tecnologia, “la nostra Direzione Sistemi e Componenti”. “Questo programma – ha detto L’a.d. e d.g. di Finmeccanica, Mauro Moretti – offre l’opportunità di valorizzare fortemente il patrimonio tecnologico di Finmeccanica nel settore navale. Attraverso lo sviluppo dei prodotti finalizzati alle nuove unità della Marina Militare, Finmeccanica si propone di accrescere ulteriormente la propria competenza nell’alta tecnologia dei nuovi sistemi di combattimento navale e, in particolare, in campi strategici, quali i sensori, radar multifunzionali e l’integrazione multisensoriale. Il risultato di questo sviluppo, che renderà le nuove navi della Marina all’avanguardia tecnologica, potrà essere valorizzato anche sul mercato internazionale”. “L’impegno in questo nuovo programma – ha concluso – conferma la volontà dell’azienda di rafforzarsi ed investire ulteriormente nel settore dell’alta tecnologia navale”.
LE NUOVE UNITA’ NAVALI
Ma vediamo le caratteristiche operative delle navi che rinnoveranno la flotta della Forza Armata. La LSS è una unità di supporto logistico alla flotta dotata anche di capacità ospedaliera e sanitaria grazie alla presenza di un ospedale attrezzato. La nave è in grado di coniugare capacità di trasporto e trasferimento ad altre unità navali di carichi liquidi e solidi e di effettuare in mare a favore di altre unità operazioni di riparazione e manutenzione. I sistemi di difesa invece sono limitati alla capacità di comando e controllo in scenari tattici, alle comunicazioni e ai sistemi di difesa dissuasivi non letali. L’unità è capace di imbarcare anche sistemi di difesa più complessi e diventare una piattaforma per sistemi di intelligence e guerra elettronica. Il pattugliatore polivalente d’altura rappresenta una tipologia di nave altamente flessibile con capacità di assolvere a molteplici compiti che vanno dal pattugliamento con capacità di soccorso in mare, alle operazioni di Protezione Civile, nonché, nella sua versione più equipaggiata, da nave combattente di prima linea. Sono infatti previste differenti configurazioni di sistema di combattimento: una “leggera” relativa al compito di pattugliamento integrata di capacità di autodifesa e una “completa”, equipaggiata con il massimo della capacità di difesa. Inoltre l’unità è in grado di impiegare imbarcazioni veloci tipo RHIB (Rigid Hull nflatable Boat) sino a una lunghezza di oltre 11 metri tramite gru laterali o una rampa di alaggio situata all’estrema poppa. Le PPA saranno costruite nel Cantiere Integrato di Riva Trigoso e Muggiano.