Cristoforetti, Virts e Shkaplerov atterrati in Kazakhistan

Di Michela Della Maggesa

Ha toccato terra alle 15,45, ora italiana, la capsula Soyuz TMA 15-M, con a bordo i tre membri d’equipaggio dell’Expedition 43. L’astronauta dell’Esa e capitano pilota dell’Aeronautica, Samantha Cristoforetti e i suoi compagni, Terry Virts e Anton Shkaplerov sono atterrati in Kazakhistan dopo circa 200 giorni di missione sulla Stazione spaziale internazionale (Iss). Il loro rientro, inizialmente previsto per lo scorso 14 maggio, era stato differito di quasi un mese per consentire all’Agenzia spaziale russa Roscosmos di fare alcune verifiche sulle cause – poi ascritte al lanciatore – che, a fine di aprile, hanno portato alla perdita del cargo Progress 59. Il rinvio non è pesato alla Cristoforetti, che ha stabilito il nuovo record di permanenza nello spazio per una donna, superando la quota di 195 giorni dell’astronauta Nasa Suni Williams. Adesso comincerà ufficialmente l’Expedition 44, sotto il comando di Padalka che insieme a Scott Kelly e a Mikhail Kornienko gestirà la ISS fino all’arrivo, a luglio, del nuovo terzetto di astronauti che completerà l’equipaggio: Kjell Lindgren (Nasa), Oleg Kononenko (Roscosmos) e Kimiya Yui (Jaxa).
ll viaggio di rientro attraverso l’atmosfera a bordo della navicella Soyuz è stato brevissimo: la navetta si è staccata dalla Iss alle 12.20 e dopo aver effettuato le manovre di allontanamento dalla Stazione ha iniziato la discesa. Alle 14:51 è iniziata la manovra di retroaccensione (de-orbit burn) necessaria a decelerare la capsula e uscire dall’orbita iniziale per discendere verso l’atmosfera terrestre. A 140 km di altezza i tre moduli di cui è composta la Soyuz si sono separati, e dopo circa 3 minuti è avvenuto l’ingresso in atmosfera del modulo di discesa con a bordo i tre astronauti. Ad una altezza di 10 km si è aperto il paracadute che ha rallentato la discesa fino a una velocità di 22 Km/h, che si è ridotta ulteriormente a 5 Km/h con l’attivazione finale dei retrorazzi a 70 cm di altezza dal suolo.
“Il successo della missione Futura – ha dichiarato Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia spaziale italiana – ha mostrato al mondo la qualità dei programmi spaziali dell’Italia”. “Adesso lavoreremo per capitalizzare il risultato ottenuto e rendere sempre più efficace l’azione dell’Italia nel contesto spaziale, settore che sempre più rappresenta un motore per l’economa, l’innovazione e l’industria di assoluto rilievo per il nostro Paese”. La Cristoforetti è stata la settima astronauta italiana ad andare nello spazio e la quinta a mettere piede sulla ISS. Questa opportunità di volo è stata assegnata all’Asi dalla Nasa, grazie ad un accordo bilaterale diretto del 1997, in base al quale Asi, a fronte della fornitura di tre moduli pressurizzati abitativi (MPLM – Multi Purpose Pressurized Module) e del PMM (Permanent Multi-purpose Module) per la Iss, ha accesso a quota parte delle risorse della Iss per effettuare esperimenti in microgravità e a opportunità di volo di astronauti italiani, sia di breve sia di lunga durata. Dopo l’atterraggio, gli astronauti proseguiranno per Houston, dove ci sarà un periodo di riabilitazione per riadattarsi alla gravità terrestre.