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È questione di pochi giorni o settimane al massimo per la definizione della nuova struttura di cyber security che si insedierà a Palazzo Chigi. Per Marco Carrai si profila un incarico da consigliere del presidente del Consiglio Matteo Renzi. I tempi di attesa nella realizzazione del progetto sono stati determinati non dalla volontà del premier, ma dai tempi necessari alla redazione di nuovo Dpcm che aggiornerà quello del 24 gennaio 2013 emanato da Mario Monti. Il documento, sottolinea Cyber Affairs, istituirà una nuova struttura di missione che assumerà le prerogative del Nucleo per la sicurezza cibernetica (Nsc), che oggi dipende dall’Ufficio del consigliere militare della Palazzo Chigi.
Tra le missioni dell’Nsc, spiega il Quadro strategico nazionale per la sicurezza dello spazio cibernetico, ci sono: il coordinamento dei diversi attori che compongono l’architettura istituzionale, nel rispetto delle rispettive competenze; la prevenzione e preparazione ad eventuali situazioni di crisi ed all’attivazione delle procedure di allertamento; promuovere la programmazione e la pianificazione operativa della risposta a situazioni di crisi cibernetica da parte dei soggetti pubblici e degli operatori privati interessati, e l’elaborazione delle procedure di coordinamento interministeriale per la gestione delle crisi; assicurare che le attivita’ di reazione e stabilizzazione di competenza delle diverse Amministrazioni ed enti vengano espletate in maniera coordinata, avvalendosi del Computer Emergency Response Team (Cert) nazionale, istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Il Nucleo costituisce poi il punto di riferimento nazionale per i rapporti con l’Onu, la Nato, la Ue, altre organizzazioni internazionali ed altri Stati.
Le priorità del nuovo organismo saranno quindi il rafforzamento degli apparati informatici della Pubblica amministrazione (laddove non ci sono ancora scelte condivise), dei vari Cert e della partnership tra settore pubblico e privato. La nuova struttura di missione avrà dunque prevalentemente un ruolo di coordinamento. Ciò non toglierà a nessun ministero o ente le proprie competenze, e non avrà impatti o sovrapposizioni con le attività del Comparto intelligence, che continuerà ad essere l’unico deputato a gestire segreti di Stato anche sul versante elettronico.
Questi paletti sarebbero stati confermati pochi giorni fa dal sottosegretario Marco Minniti, l’autorità delegata ai Servizi della Presidenza del Consiglio, che al Copasir avrebbe confermato il non sconfinamento di un possibile incarico nel settore della cyber security nel campo dell’intelligence, dicendosi inoltre pronto a riferire al Comitato una volta che la nomina fosse stata perfezionata. A proposito dell’intera vicenda, un alto funzionario di Palazzo Chigi ha commentato a Cyber Affairs: “Continueremo a marciare separati, ma d’ora in poi l’obiettivo sarà lavorare uniti”.