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Il settore aerospazio, Difesa e sicurezza determina solo in Italia un valore di oltre 13 miliardi di euro. Muovendosi in un comparto che, anche nel periodo della crisi, al contrario di altri settori, ha continuato a crescere in tutto il mondo. Sono alcuni dei dati emersi nella giornata conclusiva di Cernobbio, dedicata alle politiche per il comparto della Difesa. L’occasione è stata la presentazione di uno studio prodotto da Teh Ambrosetti, in collaborazione con Leonardo, dal titolo “La filiera italiana dell’aerospazio, della difesa e della sicurezza”. Un approfondimento che suggerisce spunti utili a creare sviluppo industriale, nuove competenze tecnologiche e crescita per il sistema-Paese. Le esportazioni del settore in Italia valgono 9 miliardi; l’occupazione diretta nel settore è di 45mila addetti, mentre quella indiretta e dell’indotto conta circa 160mila addetti. Si tratta comunque di un settore strategico per i suoi impatti sia sul sistema-Paese sia sulla proiezione del nostro Stato a livello internazionale e soprattutto capace di generare un know-how in ambito scientifico e tecnologico. Lo studio rileva come lo sviluppo dell’Ad&s sia comunque influenzato dagli scenari internazionali, come la geopolitica, le nuove tecnologie e la globalizzazione dell’economia.

I dati emersi dallo Studio Teh Ambrosetti

Si tratta di un settore direttamente legato agli investimenti internazionali da parte degli Stati. E il trend traccia dei budget per la difesa in crescita nei prossimi dieci anni in tutto il mondo. Addirittura si parla di crescita a doppia cifra: + 9% in Nord America; + 21% in Europa; + 18% in Russia; + 26% in Asia Pacifico; + 30% in Medio Oriente e Nord Africa. In questo quadro, l’Europa, al di là dei singoli Stati, sta puntando a un rafforzamento del settore, proponendo per il 2021-2027 un raddoppio del budget dedicato al Fondo di sicurezza interna, passando da 1,2 mld a 2,5 mld. L’obiettivo principale di Bruxelles è quello di incrementare lo scambio di informazioni tra le autorità di polizia europea; intensificare le operazioni comuni transfrontaliere e rafforzare le capacità di combattere. Il budget europeo per la sicurezza passerà così da 3,4 del 2014-20 al 4,8 dal 2021-27.

Una tradizione che prosegue

Il nostro Paese, secondo i dati riferiti al 2016 emersi dallo studio, si posiziona come dimensione del mercato Ad&s al nono posto in classifica Top 10 mondiale, prima dell’Australia e dopo Usa, Cina, Regno Unito, Germania, Francia, India, Russia e Giappone. Considerando solo il comparto Difesa, il nostro Paese è invece al quinto posto nella classifica mondiale per l’export cumulato nel decennio 2007-2016 di 23 mld (avendo davanti solo Usa, Regno Unito, Russia e Francia). L’Italia d’altro canto non è da oggi che macina risultati nel settore. La nostra storia industriale è segnata da primati e da risultati importanti: siamo stati il terzo Paese al mondo ad aver lanciato un satellite nello spazio dopo Stati Uniti e Unione Sovietica; il 50% della costruzione della Stazione Spaziale Internazionale è ad opera dell’Italia; siamo tra i primi Paesi ad aver condotto attività operative tra velivoli pilotati e unmanned; infine siamo tra i pochi Paesi ad aver sviluppato e messo in commercio un lanciatore spaziale (il Vega prodotto a Colleferro).

Il ruolo di Leonardo

Restando nell’ambito delle classifiche internazionali, il principale player del settore in Italia, Leonardo, è il decimo operatore al mondo nel settore aerospazio, Difesa e sicurezza, con un fatturato nel 2017 di 11,5 mld. A condurre la classifica è il colosso americano Boeing con un fatturato nel 2017 di 82,6 mld. In Italia, la compagnia guidata da Profumo è la seconda azienda manifatturiera, preceduta da Fca, con oltre 28mila occupati.

Le ricadute in ricerca e sviluppo

Se l’innovazione è la vera leva per il rilancio del Paese, sono fondamentali i budget che le aziende riservano al settore di ricerca&sviluppo. Come ha detto Profumo ad Affaritaliani, la ricaduta più importante è quella sul “capitale cognitivo del Paese”. “Gli investimenti che noi facciamo in Ricerca e Sviluppo hanno impatti su tutti i settori dell’economia. Solo in Leonardo investiamo circa 1,5 miliardi nella ricerca di nuovi prodotti e nuove tecnologie”. La compagnia si trova al quarto posto in una classifica mondiale per la spesa in R&B preceduta solo da Boeing, Airbus e Bae systems. Nel sistema italiano invece la compagnia di piazza Monte Grappa è la prima azienda manifatturiera italiana per investimenti in ricerca nel 2017 in settori a medio-alta tecnologia, con 9mila dipendenti occupati nel settore.