Dema, nuovi ingressi nel cda. Arrivano Giulianini, Aubertin e Fumagalli

Di Stefano Pioppi

Dopo l’intervento del fondo inglese Bybrook Capital e della banca d’affari americana Morgan Stanley, Dema, azienda campana del settore aerospaziale, può ora contare su un nuovo cda per il proprio rilancio. La notizia arriva dal salone di Farnborough, il celebre air show britannico, a cui Dema sta partecipando con uno stand che si inserisce nella zona dedicata alle tante aziende italiane. In occasione dell’ultima assemblea dei soci, gli azionisti della società (il fondo Bybrook Capital, VemaInvest e NewCam) hanno nominato i nuovi membri del consiglio di amministrazione. Insieme al fondatore dell’azienda, Vincenzo Starace, confermato amministratore delegato ed eletto vice presidente, entrano nel cda Fabrizio Giulianini (eletto presidente), Jean-Michel Aubertin e Marco Fumagalli.

IL NUOVO PRESIDENTE

“Sono molto contento di far parte del board di una importante società come Dema, che è da venticinque anni nel settore aeronautico”, ha detto il neo presidente Giulianini, emanazione del socio di maggioranza, Bybrook. “Metterò a disposizione la mia esperienza, insieme a quella degli altri consiglieri, per contribuire alla crescita organica e inorganica della società. Il prossimo passo – ha rimarcato – sarà sicuramente quello di essere accreditati anche nel settore della difesa”. Giulianini vanta un’esperienza di quarant’anni nel comparto dell’industria high tech. Entrato nel 2002 in Finmeccanica, ha assunto responsabilità crescenti, diventando nel tempo amministratore delegato di MBDA Italia, direttore esecutivo di MBDA, e ad di Selex ES (le cui attività sono poi confluite nelle divisioni Sistemi avionici e spaziali, Elettronica per la difesa e Sistemi per la sicurezza di Leonardo). L’ultimo incarico (terminato a giugno dello scorso anno) lo ha portato ad essere vice presidente esecutivo dell’azienda di piazza Monte Grappa e direttore del settore Elettronica, Difesa e Sistemi di sicurezza.

GLI ALTRI CONSIGLIERI

Nel nuovo cda siederà anche Jean-Michel Aubertin, che ha ricoperto in passato il ruolo di presidente della divisione Telecomunicazioni satellitari di Eads (oggi Airbus). Lasciato il colosso franco-tedesco, Aubertin si è spostato nel settore energetico, diventando ceo della britannica Doosan Powwer Systems e poi dell’indiana Crompton Greaves Power. Marco Fumagalli arriva invece da im3D, società innovativa con sede a Torino, specializzata in tecnologie medicali che forniscono diagnosi oncologiche tramite soluzioni Cad. In passato, il manager è stato senior vice president per la Strategia di Ansaldo STS e ha lavorato come consulente per Boston Consulting Group. I nuovi membri del cda resteranno in carica “fino all’approvazione del bilancio di esercizio del 31 dicembre 2021”, spiega l’azienda in una nota.

LE PAROLE DI STARACE

“In qualità di fondatore della Dema, e oggi socio di minoranza, non posso che essere estremamente soddisfatto che un importante fondo quale Bybrook Capital, insieme alla banca d’affari Morgan Stanley che lo supporta in tale operazione, abbiano dapprima deciso di investire nella Dema per la sua crescita ed oggi abbiano supportato tale investimento con la nomina di un board così prestigioso”, ha detto l’ad e fondatore dell’azienda campana Vincenzo Starace. “Mi sento veramente onorato – ha aggiunto – di poter collaborare con i nuovi consiglieri per lo sviluppo di Dema”.

IL RILANCIO DI DEMA

La nomina del nuovo cda si inserisce difatti nel piano di rilancio aziendale, avviato lo scorso novembre con l’intervento del fondo inglese Bybrook Capital e dalla banca d’affari americana Morgan Stanley, con la previsione di un fatturato di 65 milioni di euro per il 2018. L’intervento dei nuovi azionisti ha permesso a Dema, attiva nel settore aerospaziale dal 1993, di lanciare il processo di risanamento dopo la crisi partita nel 2013. Un segnale positivo in questo senso è arrivato agli inizi di maggio, quando l’azienda ha siglato un accordo di collaborazione con l’emiratina Strata, specializzata in aerostrutture innovative in materiale composito, interamente controllata dal fondo Mubadala. L’obiettivo dell’accordo, che ha aperto a Dema nuove opportunità di sviluppo, è la promozione delle rispettive capacità produttive.

L’azienda guidata da Starace ha esperienza in una vasta gamma di aerostrutture complesse e altamente ingegnerizzate, su una serie di programmi chiave per sia per la difesa, sia per il trasporto passeggeri per i più importanti player, tra cui Leonardo, Boeing, Bombardier e Pratt&Whitney Canada. Il gruppo ha un organico di circa 800 dipendenti e produce lavoro per altre 200 persone nell’indotto.

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