Dopo Soyuz anche Cygnus aggancia la Stazione spaziale internazionale

Di Stefano Pioppi

In pochi giorni sono arrivati sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) tre nuovi astronauti e oltre due tonnellate di rifornimenti, soprattutto scientifici. L’aggancio della navetta Soyuz, partita lo scorso 19 ottobre dalla base russa di Baikonour in Kazakhstan ha condotto sull’Iss gli astronauti Sergey Ryzhikov e Andrey Borisenko, entrambi russi, con l’americano Shane Kimbrough. Ad accoglierli c’erano il comandante russo Anatoly Ivanishin, l’astronauta Nasa Kate Rubins (unica donna a bordo) e il giapponese Takuya Onishi. La navetta Cygnus invece, partita il 17 ottobre dalla base di Wallops in Virginia su un razzo Antares 230, ha portato sull’Iss nuovi equipaggiamenti per una molteplicità di test scientifici. Con la Cygnus è arrivato sulla Stazione spaziale anche un altro pezzo di Italia. Il modulo cargo della navetta (Pressurized cargo module – Pcm) è stato, infatti, realizzato da Thales Alenia Space, joint venture tra Thales 67% e Leonardo-Finmeccanica 33%, per conto di Orbital ATK. La cattura della Cygnus dalla porta Nadir del Nodo 1 è avvenuta grazie al braccio robotico della stazione pilotato dal componente giapponese di questa Expedition 49, proprio quando l’Iss si trovava sulla verticale del Kyrgyzstan. La navetta resterà attaccata fino al prossimo novembre, quando, esaurita la sua funzione, si staccherà per iniziare il viaggio che la porterà ad autodistruggersi nell’ingresso in atmosfera terrestre. I tre nuovi astronauti resteranno invece a bordo per poco più di quattro mesi, fino al prossimo febbraio.