Droni: l’Europa cambia regole. Ok la prima consegna terra-nave

Di Michela Della Maggesa

C’è grande attesa in Italia per gli effetti che porterà il nuovo regolamento europeo sui droni. Dopo il voto positivo della Commissione europea e del Comitato Easa (European Aviation Safety Agency), ora la pratica è passata al Parlamento e al Consiglio europeo, che hanno due mesi per esaminarla: se non ci saranno obiezioni, il regolamento per i sistemi a pilotaggio remoto sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea prima dell’estate ed entrerà in vigore nell’estate del 2020.

Dell’argomento si discute alla “Roma Drone Conference 2019”, la sesta edizione dell’evento professionale sui droni, che si svolgerà lunedì 18 marzo presso l’Auditorium del Centre Saint-Louis di Roma. Il programma della conferenza è articolato in due sessioni. Nella mattinata, l’EASA presenterà in anteprima tutte le novità del nuovo regolamento comunitario, mentre l’Enac illustrerà la fase di transizione della normativa nel nostro Paese e EuroUSC Italia fornirà una panoramica su come la Federal Aviation Administration (FAA) americana regolerà il volo dei droni negli Stati Uniti.

Le norme introducono diverse novità, tra cui i medesimi requisiti per le operazioni professionali o amatoriali e procedure più snelle per l’addestramento dei piloti. “La regolamentazione europea sui droni è ormai quasi una realtà!”, ha commentato Natale Di Rubbo, responsabile del settore droni in EASA. “Il testo, basato su quello proposto dall’EASA all’inizio del 2018, è stato approvato dal Comitato EASA e tutti gli Stati membri hanno votato a favore. Questo è un enorme passo in avanti per la drone community in Europa, oltre ad un grande traguardo per la Commissione, l’EASA, gli Stati membri e le parti interessate ai sistemi a pilotaggio remoto”.

Il Regolamento europeo verrà adottato dopo la traduzione nelle varie lingue dell’Unione e dopo che il Parlamento europeo avrà completato il controllo della seconda parte del testo, ovvero degli Atti delegati che disciplinano le classi dei droni e il marchio CE. Dopo di che, a giugno il Regolamento sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale ed entrerà in vigore dopo 20 giorni, con obbligo di applicabilità dopo 12 mesi esatti.

Intanto, Airbus ha avviato a Singapore le prove di consegna pacchi terra-nave con il drone Skyways. Si tratta della prima occasione in cui un drone viene impiegato in un porto per la consegna rapida alle navi all’ancora di oggetti di piccole dimensioni. Il primo volo di consegna terra-nave, 1,5 kg di materiali di consumo stampati in 3D, è stato effettuato per la nave “M/V Pacific Centurion” della Swire Pacific Offshore, adibita all’ancoraggio delle piattaforme offshore (Anchor Handling Tug Supply), situata a 1,5 km dal Molo Sud del Porto di Singapore. Dopo essere atterrato in sicurezza sul ponte della nave e aver depositato il carico nelle mani del comandante, Skyways è tornato rapidamente alla base, segnando un tempo di volo totale di dieci minuti. Durante le prossime prove il drone decollerà dal molo con una capacità di carico utile fino a 4 kg e una navigazione autonoma verso le navi, lungo “corridoi aerei” predeterminati, fino a 3 km dalla costa.

L’utilizzo di velivoli senza pilota nell’industria marittima apre la strada a un possibile ampliamento del portafoglio dei servizi delle agenzie navali, accelerando le consegne fino a sei volte, riducendone i costi fino al 90%, diminuendo l’impatto ambientale e limitando significativamente i rischi di incidenti associati alle consegne via lancia. Avendo dimostrato la capacità di consegnare pacchi in modo sicuro alle navi ancorate al largo di Singapore, Skyways inizierà presto un’altra fase di collaudo che vedrà la consegna aerea autonoma di pacchi in territorio urbano, presso l’Università Nazionale di Singapore.