EasyJet vuole spostare in altro Paese Ue il certificato di operatore aereo

Di Michela Della Maggesa

La conferma arriva dallo stesso vettore. La low cost easyjet, una delle compagnie aeree di maggior successo commerciale degli ultimi anni in Europa, non si sente garantita dall’esito del referendum sulla Brexit e vorrebbe spostare in un altro Paese dell’Unione europea il certificato di operatore aereo. “easyJet ha cominciato un processo formale di acquisizione”. Si legge sul sito della compagnia inglese, che ha voluto spiegare che, “come parte del piano di emergenza, varato prima del referendum, abbiamo avuto discussioni informali con alcuni enti aeronautici europei circa la possibilità di ottenere un certificato di operatore aeronautico (COA) in un Paese europeo che ci consenta di volare sull’Europa con le stesse modalità di oggi”.

“Non serviranno altri cambiamenti strutturali o operativi – ha aggiunto il vettore -, fino a quando l’uscita del Regno Unito dalla Ue non sarà chiara. Non abbiamo intenzione di muoverci da Luton (base principale di easyJet, ndr), la nostra casa da 20 anni”. Intanto il vettore è al lavoro per garantirsi i diritti di volo sull’Europa, dato che la situazione potrebbe metterli a serio rischio. “easyJet sta facendo pressione sul governo inglese e sull’Europa, affinché il mercato dell’aviazione continui ad essere libero e deregolamentato in UK e in Europa. Questo significherebbe per easyJet e per gli altri vettori europei poter operare come oggi. Questo obiettivo – continua la compagnia – è supportato dalle compagnie aeree europee e dalle associazioni che le rappresentano”. easyJet opera oltre 750 rotte in più di 130 aeroporti di 31 Paesi e dispone della flotta di Airbus a corridoio singolo più grande d’Europa e quarta nel mondo.

 

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