Ecco il report sull’EmDrive, il motore spaziale “impossibile”

Di Stefano Pioppi

Gli scienziati degli Eagleworks Laboratories del Nasa Johnson Space Center hanno finalmente pubblicato la relazione sull’EmDrive, il cosiddetto “motore impossibile” che, attraverso propulsione elettromagnetica, sarebbe in grado di alimentare un veicolo spaziale senza utilizzare carburante ed emettere nulla. Pubblicato sul Journal of Propulsion and Power dell’American Institute of Aeronautics and Astronautics, il tanto atteso report ha superato la peer-review, processo che prevede il passaggio al vaglio da parte di numerosi scienziati che sono chiamati (in maniera anonima) a confermare la validità delle conclusioni rispetto al protocollo (e non in assoluto).

Come spiega Luigi Bignami su Focus, “il propulsore convertirebbe l’elettricità in spinta facendo rimbalzare microonde in una cavità chiusa”. In altre parole, “il motore genera una spinta grazie al rimbalzo di energia elettromagnetica, nel caso specifico, microonde di fotoni in una camera a forma di tronco di cono chiuso. I fotoni, scontrandosi con le pareti della camera, spingono in avanti il dispositivo, nonostante non venga rilasciato nulla dalla camera stessa”. Ciò potrebbe permettere ai veicoli spaziali di viaggiare senza necessità di carburante, raccogliendo energia dal Sole per la necessaria energia elettromagnetica. Come spiegava anche Repubblica alcuni giorni fa, tale motore potrebbe permettere di portare l’uomo su Marte in 70 giorni.

L’idea dell’EmDrive nacque una ventina di anni fa dagli studi dello scienziato britannico Roger Shawyer. La comunità scientifica ha spesso mostrato il proprio scetticismo, per lo più legato al fatto che il motore non risponderebbe al terzo principio del moto di Newton (detto di azione e reazione), considerato tra le pietre angolari della dinamica e della fisica. Secondo lo scienziato “ad ogni azione corrisponde sempre una uguale e opposta reazione”. Applicato ai viaggi spaziali, per spingere avanti un razzo (reazione), è necessario un’emissione di qualcosa (azione). Con l’EmDrive ciò sembra venir meno. Per ora resta la cautela, d’obbligo per un processo scientifico necessariamente lungo e complesso, ma il “motore impossibile” potrebbe davvero rivoluzionare i viaggi spaziali.

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