Cosa c’è dietro l’eclissi

Di Michela Della Maggesa

L’eclissi solare di domani coinciderà con l’equinozio di primavera. In Italia le percentuali di oscuramento del disco solare varieranno in base alla localizzazione nella penisola: dal 68% di Milano, al 56% di Roma e al 50% di Palermo. La Luna inizierà a coprire il Sole alcuni minuti prima delle 9.30, raggiungerà il massimo verso le 10.30–10.40 e si concluderà poco prima delle 12. L’eclissi sarà preziosa per fare osservazioni e studi, per esempio misurare il diametro del Sole e studiare la corona solare, lo strato più esterno dell’atmosfera della stella. Insieme ad altri, anche il satellite europeo Proba-2, potrà osservare l’oscuramento del Sole dallo Spazio. Il Sole e la radiazione che emette condiziona tutta la vita sulla Terra ed è fondamentale conoscerlo per prevederne le variazioni. Ad esempio si è scoperto che le esplosioni solari più intense possono provocare danno alla reti di distribuzione dell’energia e alcuni black-out sono stati causati proprio dalla radiazione solare. l’Europa si appresta a lanciare una sonda destinata allo studio della nostra Stella, con a bordo uno strumento realizzato dall’Asi e a guida italiana, il coronografo spaziale “Metis”. Questo strumento – erede di un altro simile lanciato 20 anni fa, a bordo della missione europeo-americana SOHO – ha un’ottica progettata per riprodurre a bordo l’effetto di un’eclisse, permettendo di osservare l’ emissione della corona solare estesa, un milione di volte più debole di quella del disco solare.
Solar Orbiter è una delle missioni spaziali che ci consentono di scoprire come è fatto l’Universo, come si è evoluto e come la Terra viene influenzata dal resto del cosmo e, analogamente a tutte le altre missioni spaziali, porterà importanti benefici e ritorni economici sulla Terra. Dal punto di vista economico, anche Solar Orbiter avrà costi di studio, realizzazione e gestione in orbita: il budget è di circa 800 milioni di euro. Suddivisi per 10 anni di sviluppo e ulteriori 10 di attività in orbita, Solar Orbiter costerà a ciascun contribuente europeo una piccola somma di denaro, “ma – fa saper l’Agenzia spaziale italiana – darà lavoro ad altissima tecnologia a tante industrie europee, con quelle italiane ai primi posti, e a tanti ricercatori, permettendo un enorme guadagno a livello di conoscenza”. Il bilancio annuale dell’Asi, inferiore a quello di Francia e Germania, è di circa 500 milioni di euro e comporta un costo pro capite inferiore ai 10 euro l’anno. “Lo spazio ci dona molto e i numeri parlano chiaro: per ogni euro investito ne abbiamo almeno 3 di ritorno. Un rapporto che cresce anche fino a 10 nel settore delle telecomunicazioni. Non a caso lo spazio è al centro dei programmi di sviluppo di tutte le nazioni industrializzate al mondo e l’Italia, è ai primi posti fin dall’inizio dell’era spaziale”.