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Il Piano industriale 2018-2022, presentato a marzo dello scorso anno, non ha mai messo in discussione i posti di lavoro. È il messaggio di Enav dopo l’accordo che ieri ha scongiurato lo sciopero di 24 ore dei controllori del traffico aereo indetto da alcune sigle sindacali per il prossimo 15 febbraio, ora rinviato a data da destinarsi. L’intesa è arrivata grazie al tavolo tecnico convocato dal sottosegretario Armando Siri presso il ministero delle Infrastrutture e trasporti. “Mi auguro – ha commentato il ministro Danilo Toninelli – che si trovi al più presto un punto di incontro tra le parti sociali e l’azienda che tenga conto prima di tutto della salvaguardia dei posti di lavoro e della qualità di vita dei lavoratori, senza dimenticare l’imprescindibile necessità di garantire la sicurezza dei voli e dei cittadini che viaggiano”.

Anche Enav ha dunque ribadito l’interesse a trovare una soluzione con le parti sociali nella realizzazione di un piano industriale che consentirà di gestire il traffico aereo con un modello organizzativo e tecnologico innovativo in un contesto di forte crescita del traffico aereo e di repentine variazioni della domanda da parte dei vettori.

“Come già dichiarato più volte dalla Società, il piano non ha mai messo in discussione il mantenimento dei posti di lavoro”, si legge in una nota. L’intenzione dell’azienda, difatti, è quella di “procedere verso una forte politica di investimento in infrastrutture e tecnologie innovative, capaci di gestire il servizio di controllo del traffico aereo con procedure più snelle e flessibili, che consentiranno una pianificazione operativa più efficace e competitiva, determinando la crescita professionale delle proprie risorse”.

La realizzazione del piano industriale 2018-2022, in linea con il contesto normativo definito Cielo unico europeo, avrà un effetto fortemente positivo in termini di performance, competitività e valorizzazione del capitale umano, e consentirà all’Enav di mantenere una posizione di leadership rispetto agli altri service provider europei, guidando l’evoluzione tecnologica dell’Air Traffic Management.

Basti considerare i risultati già acquistati con il Free route: con quattro anni di anticipo rispetto a quanto previsto da Bruxelles, l’Enav ha attivato sui cieli del Bel Paese l’innovativa procedura che permette di liberare le rotte al di sopra dei novemila metri, consentendo a tutti i velivoli in sorvolo oltre tale quota di attraversare i cieli con percorso diretto, determinando risparmi di carburante (e dunque di costi) e riduzioni di emissioni. Nel 2018, grazie al Free route sono stati percorsi nel complesso circa 11,5 milioni di chilometri in meno; sono stati risparmiati 43 milioni di chilogrammi di carburante e si sono ridotte le emissioni di CO2 per 135 milioni di chilogrammi

Ma il Free route è solo una delle innovazioni di Enav, ormai nel pieno dell’attuazione del Piano industriale 2018-2022 presentato a marzo dello scorso anno. Per i cinque anni in oggetto, si prevedono complessivamente circa 650 milioni di euro, autofinanziati, finalizzati allo sviluppo e all’implementazione di nuove piattaforme tecnologiche, alla formazione e addestramento del proprio personale e alla modernizzazione e trasformazione di alcune infrastrutture propedeutiche alla transizione al nuovo modello operativo. Tra i focus c’è il rafforzamento della leadership di Enav nel campo dell’innovazione, con lo sviluppo delle future piattaforme per il controllo del traffico aereo. Tra queste, c’è anche il Data link, sistema che consente le comunicazioni terra/bordo/terra per via telematica senza far ricorso alle comunicazioni verbali via radio.