“Seguire altri interessi professionali”. Sono queste le motivazioni che hanno portato Roberto Scaramella ha comunicare l’intenzione di lasciare la presidenza dell’Enav, la società nazionale di assistenza al volo guidata dall’ad Roberta Neri e posseduta per il 53% del ministero dell’Economia.
I PROSSIMI PASSI
Il consiglio di amministrazione è convocato per domani. Dovrà formalizzare la decisione e nominare il nuovo presidente di una società che, negli ultimi anni, ha vissuto una vera e propria rivoluzione del business, aprendosi ai mercati internazionali, quotandosi in Borsa e registrando il costante aumento del proprio utile. A marzo dello scorso anno, insieme alla conferma per la Neri, era arrivata la nomina di Scaramella alla presidenza. Il manager portava in dote l’esperienza acquisita nella leadership di Meridiana e, poi, alla guida di ALA, realtà di successo dell’aerospazio italiano.
LE PAROLE DI SCARAMELLA
“Gli ultimi due anni in Enav sono stati un’esperienza molto positiva”, ha detto Scaramella. “Il lavoro svolto di concerto con l’ad, con il cda, il collegio sindacale, il magistrato della Corte dei conti e con gli altri organismi di controllo ha consentito all’azienda, anche grazie alla fiducia e al supporto tecnico del ministero dell’Economia e delle finanze e del ministero delle Infrastrutture e trasporti, di consolidare risultati economico/finanziari importanti, coniugandoli a una eccellente qualità del servizio in termini di sicurezza dei voli e puntualità”. In termini di corporate governance, ha rimarcato, “il consiglio di amministrazione ha introdotto nuove pratiche e meccanismi di funzionamento in linea con il codice di autodisciplina e con le best practice di mercato”. Ciò, “fa di Enav un’azienda di riferimento a livello internazionale, non solo nel settore del controllo del traffico aereo”.
I NUMERI DI ENAV
A dimostrarlo sono i numeri dell’azienda. Lo scorso agosto, il consiglio di amministrazione aveva approvato la relazione finanziaria semestrale, con risultati più che positivi. Si registrava l’aumento dell’8,7% del traffico di rotta e un +22% per l’utile netto, volato a 33 milioni di euro. Nel complesso, si registrava il miglioramento delle performance, in linea con quando previsto dal Piano industriale lanciato lo scorso marzo, che prevede di investire nei prossimi 5 anni circa 650 milioni di euro autofinanziati in nuovi sviluppi tecnologici e operativi. Per il 2018, il cda confermava dunque la guidance fornita lo scorso marzo, con gli investimenti che dovrebbero raggiungere quota 125 milioni di euro rispetto ai 115 del 2017. Confermata anche la guidance per la crescita del dividendo, pari al 4% in più rispetto a quello relativo all’esercizio 2017 (0,1864 euro per azione).