La sonda Trace Gas Orbiter (Tgo) e il lander Schiaparelli, elementi costitutivi della prima fase di ExoMars, stanno viaggiando regolarmente verso il Pianeta rosso. Risolto anche l’unico problema che il centro di controllo Esa di Darmstadt aveva riscontrato dopo l’acquisizione del primo segnale dalla base Asi di Malindi, a poche ore dal lancio dal cosmodromo russo di Baikonur (Kazakistan): un aumento della temperatura del motore del Tgo maggiore del previsto. Il problema è stato risolto facendo ruotare la sonda di pochi gradi, permettendo all’ugello Tgo di non essere direttamente rivolto verso il sole. “È ovvio che l’industria europea che ha costruito ExoMars ha fatto un eccellente lavoro”, ha detto Michel Denis, flight director della missione.
Dopo la polverosa partenza sotto il cielo nuvoloso di Baikonur, ExoMars ha iniziato una fase ascendente di circa dieci minuti. Successivamente, i tre stadi del razzo russo Proton-M si sono separati, consegnando l’upper stage (il Breeze-M) e il payload a un’orbita di parcheggio. Con quattro accensioni successive, l’orbita del payload è stata alzata fino a permetterle di raggiungere la velocità di fuga dal campo gravitazionale terrestre e avviare così il proprio viaggio interplanetario. Tre giorni dopo, il 17 marzo, l’Esa ha dichiarato terminata positivamente la Launch and Early Orbit Phase, prima e più delicata fase di ogni missione spaziale.
Il lungo viaggio di ExoMars è ormai nella sua seconda fase, quella che vedrà nelle prossime due settimane il check di tutta la strumentazione del Tgo e del lander. Sarà sempre il centro di controllo missione di Darmstadt, in Germania, a coordinare la fase di commissioning di ExoMars. Verranno accessi tutti gli strumenti scientifici della sonda orbitale e del modulo di discesa, e ne verrà verificato il corretto funzionamento. Tra giugno e luglio, quando ExoMars si troverà a metà strada tra la Terra e Marte, verranno effettuate nuove verifiche, coordinate dal centro Esa di Madrid con il coinvolgimento di molti team scientifici, tra cui ovviamente quelli russi essendo ExoMars una missione sviluppata in collaborazione tra Esa e Roscos
mos, agenzia spaziale federale russa.
Prosegue regolarmente dunque il lungo viaggio che porterà un bel pezzo di Italia su Marte. Il nostro Paese è il primo contributore della missione, con un investimento di quasi 400 milioni di euro (35% dell’intero costo). A leadership italiana è il lander di discesa Schiaparelli; italiana è gran parte della tecnologia a bordo (gli strumenti Amelia, Inrri, Dreams, e Ma_Miss); italiano è il prime contractor dell’intero progetto ExoMars, Thales Alenia Space Italia, alla guida di un consorzio europeo composto da più di 130 aziende dei Paesi partner dell’Esa. L’arrivo su Marte è previsto per il 19 ottobre. Nel frattempo, il viaggio continua.