ExoMars 2016, l’Italia mostra a tutti quello che sa fare

Di Michela Della Maggesa

Ci siamo. Il prossimo 14 marzo partirà da Baikonour, in Kazakistan ExoMars 2016 la prima delle due missioni Esa verso Marte, la seconda ci sarà nel 2018, dove l’Italia – attraverso Asi e Finmeccanica – gioca un ruolo di primissimo piano. La missione di esplorazione nel suo complesso, effettuata in collaborazione con l’Agenzia spaziale russa Roscosmos, indagherà le tracce di vita sul Pianeta Rosso, la caratterizzazione geochimica di Marte, la conoscenza dell’ambiente marziano e dei suoi aspetti geofisici, nonché i possibili rischi per le future missioni umane. Con questa prima missione, in circa 9 mesi di viaggio, saranno portati su Marte due moduli: TGO (Trace Gas Orbiter), che raggiungerà l’orbita di Marte per indagare la presenza nell’atmosfera di gas che possano essere indizi di una vita attiva sul Pianeta e EDM (Entry and Descent demonstrator Module), denominato Schiaparelli, contenente la stazione meteo e altri strumenti. Entrambi i moduli sono stati realizzati da Thales Alenia Space, che ha la responsabilità di entrambe le missioni europee verso Marte. “L’Agenzia spaziale italiana e l’Italia – ha dichiarato questa mattina il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, inaugurando, assieme a Roberto Battiston, presidente Asi e a Mauro Moretti, amministratore delegato e direttore generale di Finmeccanica, l’installazione di Piazza del Popolo, a Roma, da cui si potrà assistere alla diretta del lancio, con i commenti dal centro di controllo missione Altec di Torino, in collegamento dal Kazakistan – sono i primi contributori di questa importante missione. ExoMars è una frontiera della ricerca scientifica. Scoprire quali condizioni ci siano e ci sono state su Marte sarà molto utile per la Terra. L’Italia è impegnata su questo e su altri progetti di importanza strategica, come i lanciatori. Oggi – ha aggiunto il ministro – è un giorno di festa per noi, anche sul fronte delle partnership pubblico-private, che ci consentono di arrivare a simili risultati. Inoltre dei 4 ricercatori che hanno lavorato a questa missione, 3 sono donne”. Lo spazio ha poi sottolineato il ministro è un settore a cui si sta prestando grande attenzione. “Dopo Francia e Germania, siamo il terzo Paese nell’ambito del programma europeo Horizon 2020 e il 14,5% dell’intero budget per la ricerca è dedicato allo spazio, che avrà un ruolo fondamentale anche nel prossimo Piano Nazionale della Ricerca”.
La seconda missione, ExoMars 2018 porterà su Marte un rover capace di muoversi e dotato di strumenti per penetrare la superficie del Pianeta fino 2 metri e analizzarne il suolo, in circa 200 giorni di missione, attraverso speciali tecniche spettrometriche, sia nel campo del visibile che dell’infrarosso. Per ExoMars 2018, TAS Italia si occuperà del sistema di navigazione e guida del Carrier Module, del Descent Module e del Rover, laboratorio analitico compreso. Finmeccanica fornirà complessivamente anche i generatori fotovoltaici, due unità Power Contro Unit e PCDU Power Control and Distribution Unit e due schede di distribuzione della potenza elettrica per l’unità CTPU (Central Termina and Power UNit), montata sul modulo EDM, i sensori di assetto stellari, i pannelli fotovoltaici per il rover 2018 e la trivella per scavare su Marte. Responsabile del segmento di Terra della missione, che per ExoMars 2016 controllerà il TGO, è infine Telespazio, che per la missione 2018 progetterà e svilupperà la ROCC Ground Communication Infrastructure, che fornirà al centro operativo le comunicazioni per condurre il rover. “Questo programma costituisce un esempio di quello che può fare l’Italia a livello scientifico e industriale – ha detto Mauro Moretti -. I nostri centri italiani guideranno questa missione. Siamo orgogliosi di fare tutte quelle cose che necessitano di un contenuto tecnologico spinto. Abbiamo fatto l’orologio atomico per Galileo e tutti i tools necessari alla missione Rosetta. Per Exomars abbiamo fatto il rover, che non è un semplice utensile, ma una macchina con un software complesso, che dovrà da un lato bucare e poi campionare. Dopo esserci concentrati su aerospazio, difesa e sicurezza, stiamo investendo sullo spazio, che consideriamo core-business. Non a caso è uno dei 4 settori su cui si fonda la nuova Finmeccanica. Inoltre, lo spazio si comunica direttamente a tutti. In ogni Paese per sostenere i programmi non ci vogliono solo scienziati e industrie, serve il sostegno della gente”. “L’Europa – ha dichiarato il presidente dell’Agenzia spaziale italiana – dopo 10 anni di lavoro arriva finalmente su Marte e noi abbiamo contribuito per il circa il 32%. L’Italia ha la leadership scientifica e tecnologica di una missione che avrà ricadute importantissime anche sul fronte delle applicazioni che ne discenderanno. Questa missione, come quella del 2018, trasporta un sogno, arriveremo su Marte per la prima volta e chissà cosa troveremo sul suo suolo. Nessuno ha mai trivellato la superficie marziana”.

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