Il primo F-35 italiano nella variante Stovl (o B), assemblato interamente nella Faco (Final assembly and check out) di Cameri, ha effettuato ieri il suo primo volo in modalità a decollo breve e atterraggio verticale.
Durante il volo del Joint Strike Fighter, “un pilota collaudatore della Lockheed Martin ha eseguito perfettamente tutte le operazioni in modalità Stovl, compreso l’hovering sulla pista di atterraggio, raggiungendo un altro traguardo per il programma F-35 in Italia”, si legge nel comunicato del costruttore americano. I piloti collaudatori effettueranno altri test, prima della consegna ufficiale del velivolo BL-1 all’Aeronautica Militare Italiana. Il volo è stato preannunciato la scorsa domenica dal Segretariato generale / Direzione nazionale armamenti del ministero della Difesa, che ne ha spiegato l’importanza: “verificare le peculiari capacità del velivolo di decollare in spazi molto limitati e di atterrare verticalmente”.
Dopo la consegna alla Difesa italiana, prevista entro la fine dell’anno, l’Aeronautica Militare trasferirà il velivolo (che a maggio aveva effettuato il roll out a Cameri) alla Naval Air Station Patuxent River nel Maryland, all’inizio del 2018, per conseguire la certificazione Electromagnetic Environmental Effects.