“Il report non ha riservato sorprese, tutte le tematiche menzionate erano note sia a noi che alle forze armate americane, ai nostri partner internazionali e alle industrie coinvolte”. Così Chris Bogdan, F-35 Program Executive Officer del JPO, a commento del rapporto 2015 del DOT&E, la revisione annuale del programma F-35 fatta dal Director of Operational Test and Evaluation. “I Marines americani hanno dichiarato la IOC (Initial Operational Capability) con il software Block 2B, che fornisce una capacità iniziale di combattimento. Gli F-35 dei Marines hanno l’equipaggiamento di armi necessarie a condurre Close Air Support, interdizione aerea e una capacità limitata di condurre missioni di soppressione/distruzione del nemico. Attualmente gli F-35 dei Marines sono in grado di caricare internamente in modalità stealth AIM-120, GBU-32 JDAM e GBU-12 Paveway II. Quando il programma di sviluppo sarà giunto a completamento nel 2017 tutte e tre le varianti dell’F-35 saranno in grado di trasportare più di 18,000 libbre di armi, internamente ed esternamente”. Il 2015 si è concluso con più di 150 velivoli operativi e 18 velivoli per i test di sviluppo che operano in 10 basi negli Stati Uniti e alla FACO (Final Assembly and Checkout) italiana di Cameri. L’intera flotta ha raggiunto un monte ore di volo superiore alle 48.000.
Volo di trasferimento per il primo caccia uscito dalla FACO
Nel 2015 sono stati consegnati 45 velivoli, che hanno portato a 154 il numero dei velivoli consegnati. Tra questi figura la prima consegna internazionale effettuata dalla FACO italiana, che ha visto la consegna all’Aeronautica Militare di AL-1, che proprio oggi partirà alla volta degli Stati Uniti, dove sarà utilizzato per l’addestramento dei piloti. A rifornirlo durante il “ferry flight” un KC-767A, mentre a fargli da Chase ci sarà un Eurofighter. Ai comandi un pilota italiano. Insieme all’Italia, nel 2015 anche la Norvegia ha ricevuto il primo caccia. Sono cinque le nazioni partner – Australia, Italia, Olanda, Norvegia e Gran Bretagna – che, insieme all’US Air Force, ai Marines e alla US Navy, attualmente volano con l’F-35. Israele e Giappone riceveranno i primi velivoli nel 2016. “L’attività di formazione di piloti e manutentori – spiega Bogdan – è aumentata. Più di 250 piloti, tra cui i primi due piloti di Australia, Italia e Norvegia, si sono uniti alla fase di addestramento. Più di 2.800 addetti si sono qualificati per la manutenzione del velivolo”, la maggior parte dei quali si è formata sull’F-35 Aircraft Training Center della base aerea di Eglin in Florida.
Le criticità secondo il JPO e ALIS
“Per quanto attento nel riportare i fatti, il report del DOT&E non descrive in modo esauriente gli sforzi compiuti dal programma per risolvere i problemi tecnici già noti e i rischi legati alle tempistiche. È compito del Joint Program Office dell’F-35 identificare i problemi legati allo sviluppo, risolverli e portare avanti il programma in base alle tempistiche e al budget a disposizione”. “Il team governativo e industriale ha dimostrato di avere la capacità di superare le sfide tecniche emerse nella fase di sviluppo, nei test operativi e durante le operazioni condotte dalla flotta, e di rispettare gli impegni del programma. Alcuni esempi di problemi che hanno recentemente trovato soluzione sono il gancio di appontaggio dell’F-35C, i problemi di sfregamento del motore F135 e del portello della presa d’aria ausiliaria dell’F-35B. L’F-35C ha effettuato con successo più di 200 appontaggi in mare, le modifiche al motore sono ormai incorporate nella linea di produzione e si sta provvedendo a modificare i motori già consegnati e l’F-35-B ha effettuato più di 1.000 atterraggi verticali in modo sicuro”. Riguardo al software, sempre al centro di attenzione, Bogdan ha dichiarato: “A oggi il software di missione e il sistema ALIS (Autonomic Logistics Information System) sono i principali rischi tecnici per il programma. Rigorosi processi e sistemi ingegneristici adottati per gestire la complessità del processo di scrittura, test e integrazione dei sistemi di missione e il sistema ALIS hanno migliorato la capacità, anche se alcuni problemi permangono e altri interventi sono previsti per i sistemi di missione e per ALIS prima della fine della fase di sviluppo”. “Per continuare con i risultati raggiunti nel 2015, il software Block 3i è stato consegnato per i test di volo a maggio, a supporto della dichiarazione della IOC per l’US Air Force prevista per la fine del 2016. La scrittura del codice per lo sviluppo definitivo del software (Block 3F) è stata completata nel 2015 e il software è stato consegnato per i test in volo. Nel corso dell’anno sono attesi ulteriori aggiornamenti fino al completamento del 3F previsto entro la fine della fase di System Development and Demonstration Program (SDD) nell’autunno 2017 (il rapporto di Gilmore parla di gennaio 2018, ndr), a supporto della dichiarazione dell’IOC per l’US Navy prevista per il 2018 e dell’avvio della fase di valutazione operativa IOT&E (Initial Operational Test and Evaluation). Per tutta la fase di test, software “provvisori” sono forniti al team di sviluppo e di valutazione operativa per permettere di testare i software il prima possibile e dare feedback ai team. Al 31 dicembre, il programma aveva completato l’80% dei test point previsti nella fase di sviluppo e dimostrazione (SDD) ed era in linea con il completamento previsto nel quarto trimestre del 2017”. “L’obiettivo da raggiungere a conclusione della fase di sviluppo e dimostrazione dell’F-35 è la consegna delle piene capacità operative del Block 3F per le Forze Armate americane e i clienti internazionali. Il programma F-35 continuerà a coordinarsi strettamente con il JSF Operational Test Team (JOTT) e il DOT&E sulla pianificazione dei test chiave e gli obiettivi prioritari da raggiungere nella fase SDD”.
I test del 2015 e gli obiettivi
Nel 2015 l’F-35 ha completato il terzo test in mare dell’F-35B a bordo della portaerei USS Wasp e il secondo test in mare per l’F-35C a bordo della portaerei USS Dwight D. Eisenhower, per un totale di 5 test in mare dal 2013. Sono stati completati sei mesi di test di risposta climatica a Eglin. Durante questi test i velivoli hanno operato in un range di temperatura da più 120 a meno 40 gradi, a vari livelli di umidità e in diverse condizioni climatiche. Completato i test con il software 3F dell’F-35A per verificare le performance e l’alto angolo d’attacco e proseguito nell’espansione dell’inviluppo per le tre varianti con il software 3F. Sono state inoltre ottenute le certificazioni per il rifornimento in volo con il tanker australiano KC-30A e quello italiano, incluse anche le operazioni in notturna. Completati i test a terra con i cannoni GAU-22 25mm e in volo con l’F-35A. AD oggi sono stati fatti 90 sganci di armi: GBU-12, GBU-31, GBU-32, AIM-120, GBU-39 Small Diameter Bomb, Paveway IV, e il primo F-35 AIM-9X. Compresi 18 sganci di AMRAAM, JDAM, e GBU-12. Completati 17 eventi di Weapon Delivery Accuracy (GBU-12, GBU-31, GBU-32, and AIM-120) e verificata positivamente la bassa segnatura radar dell’F-35 per 146 volte sia con i velivoli di test che con i velivoli operativi. “Questi risultati – ha detto il generale spiegando che è stato completato l’80% del programma di test – dimostrano che l’impianto di base dell’F-35 è sano e rafforzano la nostra fiducia nelle performance finali”. “Riconosciamo che ci sono difficoltà – ha continuato – e che ancora potrebbero emergerne. L’obiettivo da raggiungere è la consegna delle piene capacità operative del Block 3F”.