Il Joint Program Office (JPO) dell’F-35 ha espresso perplessità riguardo le conclusioni del Government Accountability Office (GAO), “pur apprezzandone – si legge in una nota – l’impegno nel fornire feedback sui progressi del programma, a Congresso e Forze Armate”. Nel 2016 il GAO ha realizzato due report dedicati all’F-35: uno sul programma in generale ed un altro sul suo sistema gestionale di supporto. I due report sono stati realizzati “in piena collaborazione del programma e senza alcuna restrizione di informazione. “Sebbene i due report riferiscano i fatti in modo accurato, il JPO non è pienamente d’accordo con tutte le conclusioni e, in alcuni casi, le dichiarazioni non hanno un contesto di riferimento o informazioni aggiuntive”.
Il GAO riconosce che i costi di acquisizione del programma sono diminuiti dal 2014 e, negli ultimi tre anni, il costo complessivo e la tabella di marcia del programma sono rimasti relativamente stabili. “L’F-35 – sostiene il JPO – è ancora in fase di sviluppo e in questa fase i problemi tecnici sono da mettere in conto. Siamo tuttavia convinti che il Governo e il team industriale sapranno risolvere gli attuali problemi e quelli che si presenteranno in futuro.” L’unica raccomandazione nel report annuale del GAO è quella di istituire il Follow On Modernization (FoM) dell’F-35 come un Major Defense Acquisition Program distinto. Il dipartimento della Difesa non concorda con questa raccomandazione, perché ritiene che “un simile approccio sarebbe fonte di un inutile carico amministrativo e di difficoltà nel mantenere un contesto di collaborazione fuori dallo schema esistente del programma”. “Il Joint Program Office è impegnato a fornire una visione comprensiva dei costi, delle tempistiche e delle performance del FoM ai vari attori del programma, compreso il Congresso, e stabilirà i criteri necessari per fornire resoconti che possano rispondere ai loro bisogni”.
Per quanto riguarda la revisione indipendente del GAO sull’Autonomic Logistics Information System (ALIS) dell’F-35, questa non ha riservato sorprese. “Tutti i problemi menzionati sono già noti al JPO, alle forze armate americane, ai partner internazionali e al nostro team industriale. Il Dipartimento della Difesa concorda con il GAO sulle quattro raccomandazioni per il sistema ALIS”. Ovvero, sviluppare un piano olistico per risolvere i problemi del sistema ALIS, prima che inizi la produzione a pieno regime. Secondo, condurre un’analisi su variabili e elementi sensibili per migliorare l’affidabilità delle stime di costo, assicurarsi che le future stime dell’ALIS utilizzino lo storico dei dati e includano i cambiamenti significativi intervenuti nel programma e quarta raccomandazione, sviluppare un piano standard, che copra l’intero programma per il training del sistema nel ciclo di vita del programma. “Nel complesso il programma si sta comportando bene nell’intero spettro di acquisizione, compresi sviluppo e design, test di volo, produzione, stand-up sul campo e in base, training, supporto dei velivoli schierati e costruzione di una struttura di supporto a livello globale”. Dichiara il responsabile del JPO generale Bogdan.
Intanto nei giorni scorsi il Pentagono ha raggiunto un accordo con Pratt & Whitney per la produzione dei motori del nono lotto di produzione a basso rateo (LRIP). L’accordo per gli F135 vale circa 1,4 miliardi di dollari e copre 66 motori, componenti e relativo supporto. Il motorista produrrà per questo lotto 53 motori per la versione convenzionale e 13 per quella a decollo e atterraggio verticale. Il lotto comprende motori per USAF, Navy e Marine Corp e per cinque partner internazionali: Italia, Norvegia, Israele, Giappone e Regno Unito. Le consegne dei motori inizieranno prima della fine dell’anno. Per il lotto 9 l’Italia ha in pianificazione due caccia, un CTOL e uno STOVL, e altrettanti per la LRIP 10. Pratt sta attualmente producendo il primo motore di LRIP 9 e lavorando con il Joint Program Office per finalizzare i dettagli relativi alla LRIP 10, per la quale un contratto è atteso entro la fine di aprile. La LRIP 9 e la 10, entrambe in negoziazione, riguardano 150 caccia, per un valore di circa 15 miliardi di dollari.