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Eccolo l’arrivo del primo F-35A italiano, AL-1, sulla Naval Air Station di Patuxent River, assieme al tanker italiano KC-767A, che per 7 volte lo ha rifornito nel primo viaggio transoceanico. Un viaggio molto importante questo, che ha visto il primo caccia uscito dalla linea di Cameri, arrivare in Usa – dove sarà utilizzato per l’addestramento dei piloti – rifornito per la prima volta da una piattaforma non statunitense e ai comandi di un pilota dell’Aeronautica Militare, Gianmarco Di Loreto del Reparto sperimentale Volo. “E’ stata l’esperienza professionale migliore della mia vita”. Ha detto il pilota subito dopo l’atterraggio, spiegando come con L’F-35 sarà possibile ridurre delle linee che si stanno avviando al termine della loro vita operativa (Tornado, AMX e Harrier, ndr). “Con il JSF riusciremo a comprimere tutto in un’unica linea operativa assieme all’Eurofighter e questo ci permetterà di svolgere molteplici missioni con una sola macchina”.
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Il caccia si è comportato molto bene durante la traversata, che ha visto una prima tappa alle Azzorre, dove è atterrato alle 7,30 locali e l’arrivo nel Maryland alle 14,24 del 5 febbraio dopo circa 7 ore e oltre 2.000 miglia nautiche. “L’aereo è molto semplice, intuitivo. Tutto è costruito attorno al pilota. La condotta del caccia è assolutamente automatica, il controllo di volo eccezionale, e il pilota è in grado di dedicarsi alla gestione della missione e non del velivolo”. “Inoltre sia il Tanker sia l’F-35 rappresentano piattaforme molto stabili per fare rifornimento in volo. Da Cameri a qua, abbiamo fatto 7 rifornimenti in volo (due dei quali in condizioni meteo di bassa visibilità ed un terzo di turbolenza, grazie a sistemi come il DAS integrato sul casco, che hanno permesso al pilota di vedere sempre tutta la formazione, ossia il Tanker, l’Eurofighter che gli ha fatto da Chase e i due C-130 pronti ad intervenire in caso di emergenza, ndr ) e tutto è andato nominalmente”. “Nessuna disconnessione”. Ha aggiunto.
Il volo è uno dei tanti eventi che hanno riguardato il programma negli ultimi mesi. “Il Reparto Sperimentale e l’Aeronautica hanno condotto una campagna di test l’estate scorsa a Edwards per consentire il rifornimento in volo del JSF. Siamo stati i primi a farlo volare in Italia (il primo volo di AL-1 a settembre scorso è stato il primo in assoluto per un F-35 fuori dagli Usa, ndr) e i primi a farlo volare sull’Atlantico”. “Adesso – ha concluso Di Loreto – per il programma è arrivato il momento di cominciare a correre, perché il velivolo ha dimostrato un’affidabilità senza precedenti”. AL-1 (32-01, primo esemplare del 32° Stormo), che sarà raggiunto da altri quattro F-35 italiani, testerà ora i sistemi di missione, prima di essere trasferito dal Maryland all’Arizona. Il secondo velivolo in versione convenzionale uscito dalla Faco invece, AL-2, è attualmente impegnato in voli di accettazione con la Forza Armata.