Lo scorso venerdì Lockheed Martin ha consegnato il 66esimo velivolo F-35 dell’anno, rispettando in tal modo il target condiviso dall’azienda e dal governo Usa. Gli aerei consegnati agli Stati Uniti e ai clienti internazionali arrivano così a superare quota 265. Sono invece 530 i piloti, e quasi 5mila i maintainer addestrati; mentre le ore accumulate di volo superano le 115mila. “Il rispetto degli impegni di consegna per il 2017 testimonia il duro lavoro e l’impegno del tema congiunto governo-industria”, ha detto il vice presidente esecutivo di Lockheed Martin e general manager del Programmrea F-35 Jeff Babione. “Il team – ha aggiunto – continua a superare le sfide del programma, mentre il raggiungimento di questo obiettivo da ai nostri clienti la fiducia che il Gruppo può consegnare su quantità di produzioni in aumento anno dopo anno”.
In effetti, i 66 Joint Strike Fighter consegnati quest’anno rappresentato un aumento del 40% rispetto al 2016. L’aumento annuale, secondo il colosso americano, permetterà di raggiungere un rateo pieno di circa 160 velivoli nel 2023. A ciò si aggiunge la progressiva riduzione di prezzo che Lockheed Martin vuole portare a 80 milioni di dollari per l’F-35A (versione a decollo e atterraggio convenzionale) entro il 2020. Già ora, rispetto al primo contratto, il costo unitario è diminuito del 60%, grazie “all’incorporazione delle lezioni apprese, alle efficienze di processo, all’automazione delle produzione, all’upgrade di facility e strumenti e alle iniziative sulle catena di fornitura”, spiega il Gruppo. L’ultimo lotto (Lrip 10) ha infatti previsto 94,3 milioni di dollari di costo unitario per l’F-35A, 122,4 per la versione B e 121,2 per quella C. Il tempo di produzione, inoltre, si è ridotto del 20% dal 2015.
In previsione dell’incremento di produzione, Lockheed Martin ha assunto oltre 1.300 persone presso il complesso di Fort Worth, in Texas, da gennaio 2017, e prevede di assumerne per un totale di 1.800. A ciò, si aggiungono i 170mila posti di lavoro, diretti e indiretti, che il Gruppo sostiene solo negli Stati Uniti, con un impatto economico annuale stimato intorno ai 24 miliardi di dollari. I fornitori internazionali sono più di 100.