Finmeccanica, oggi in grado di competere

Di Michela Della Maggesa

Nell’illustrare – durante l’assemblea degli azionisti – il bilancio 2013, in quello che è stato il suo discorso di commiato, Alessandro Pansa ha ribadito che il gruppo ha intrapreso la via della trasformazione, migliorando la sua posizione finanziaria e che i progressi compiuti da Finmeccanica nel 2013 hanno determinato un ritorno all’utile dopo 2 anni, “transitori”, dal momento che “non si può pensare che un gruppo come Finmeccanica possa essere rimesso in sesto nel giro di pochi mesi o di un anno”. “Fino a poco tempo fa – ha detto Pansa –, Finmeccanica era una nave arenata nelle secche. Oggi è stata rimessa in grado di navigare in mare aperto. Non di correre per il Nastro Azzurro, ma di affrontare una competizione che in giro per il mondo si fa sempre più agguerrita”. Le strategie avviate, ha spiegato “se mantenute, daranno benefici che si potranno vedere nei prossimi 18-24 mesi”. L’ad uscente, che sarà sostituito da Mauro Moretti, ha quindi invitato a continuare sulla strada della ristrutturazione del business e della governance. Prima ancora l’Assemblea degli azionisti in sede straordinaria, non ha approvato, per mancato raggiungimento del quorum (fissato al 75%), la cosiddetta “clausola di onorabilità”, ovvero la modifica allo Statuto per l’introduzione di nuovi requisiti di onorabilità e le connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti del CdA, proposta dal Tesoro. In base ad essa sarebbe stato possibile rimuovere l’amministratore delegato in caso di inchiesta giudiziaria. Gli interventi degli azionisti che hanno preceduto il voto hanno fatto riferimento al precedente dell’assemblea dell’Eni, dove non era passata la proposta del Tesoro sui nuovi requisiti di onorabilità.

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