Dal 2017 Finmeccanica si chiamerà Leonardo. Il restyling della società, voluto dall’amministratore delegato Mauro Moretti, si lega all’implementazione del Nuovo Modello Organizzativo ed Operativo, avviato con la creazione della “One Company”. Il Consiglio di amministrazione di ieri, riunitosi sotto la presidenza di Gianni de Gennaro, ha infatti approvato la proposta di modifica della denominazione sociale, ma anche il progetto di esercizio di bilancio e il bilancio consolidato al 2015. Entrambe le proposte saranno sottoposte ad approvazione dell’Assemblea degli azionisti convocata per il 22, 27 e 28 aprile.
Il 2015 è stato “un anno di svolta dal punto di vista della strategia, della organizzazione e dei risultati finanziari”, ha detto l’ad Moretti. Il gruppo ha vissuto “un cambiamento reale”, sintetizzato nella focalizzazione sul core business e nella dismissione delle attività non-core, come quella dei trasporti. L’ad del gruppo ha così spiegato questa scelta: “stiamo entrando in una nuova fase della nostra storia – ha detto – eravamo una holding finanziaria e ora siamo una sola società operativa, focalizzata nell’aerospazio, nella difesa e nella sicurezza; questo e’ il momento giusto per assumere la nuova identità”.
Per quanto concerne l’esercizio di bilancio, i risultati dell’anno passato mostrano una crescita superiore alle aspettative, con un risultato netto positivo per 527 milioni di euro, 26 volte superiore rispetto ai 20 milioni del 2014. Positivo anche il risultato netto ordinario, pari a 253 milioni di euro, 17 volte superiore rispetto ai 15 milioni del 2014. L’Ebitda per il 2015 è stato pari a 1,9 miliardi di euro, +19% rispetto al 2014, l’Ebita è salito a 1.208 milioni di euro, +23% rispetto al 2014, mentre l’Ebit a 884 milioni di euro, +48% rispetto all’anno precedente.
L’indebitamento del gruppo è risultato essere sceso a 3.278 milioni di euro, -17% rispetto ai 3.962 milioni del 2014. è aumentato invece il patrimonio netto, salito a 4.302 milioni di euro +12% rispetto ai 3.854 milioni del 2014. Il rapporto debt-to-equity è sceso dunque a 0,76 dal precedente 1,03 del 2014.
Gli ordini nel 2015 sono stati pari a 12.371 milioni di euro, leggermente inferiori al 2014. Si registra inoltre il calo degli Elicotteri (anche per l’Oil&Gas) e dell’Aeronautica (slittamento di alcuni contratti da parte del cliente militare Italiano), compensato dalla performance dell’elettronica per la difesa e sicurezza e dal favorevole impatto del cambio. Il portafoglio ordini, caratterizzato da una crescente solidità per effetto della più rigorosa selezione dei contratti acquisiti, è stato pari a 28.793 milioni di euro, assicurando al gruppo una copertura pari a circa due anni e mezzo di produzione. I ricavi della società sono stati pari a 12.995 milioni di euro, +1,8% rispetto al 2014, anche per effetto dei favorevoli tassi di cambio.
Per il 2016 si prevede un’ulteriore crescita della redditività e della generazione di cassa, che permetterà di ridurre l’indebitamento a circa 3 miliardi di euro, anticipando di un anno l’obiettivo. Proprio questa mattina, in occasione della conference call di Moretti per la presentazione della proposta di esercizio di bilancio, l’ad ha affermato: “siamo confidenti in un altro anno di crescita in termini di profittabilità e di generazione di cassa”. Nella stessa occasione si è avuto modo di trattare alcuni dei temi e dei programmi più rilevanti per Finmeccanica. Riguardo la trattativa tra Italia e Kuwait per la vendita di 28 Eurofighter (commessa del valore di 4 miliardi), Moretti ha assicurato: “siamo agli ultimi step. Speriamo in un periodo breve di concludere il contratto”. Il gruppo italiano ha l’obiettivo di “arrivare al break even” nel settore delle aerostrutture nel 2016; si tratterebbe di “un target incredibile”. Rispondendo a una domanda sulla possibilità di ritorno a un dividendo, l’ad del gruppo ha affermato “Abbiamo le opportunità per prenderlo in considerazione”. Tuttavia, occorre “bilanciare le opportunità tra le aspettative degli investitori e le necessità di crescita”, ha proseguito Moretti.
Per quanto riguarda la scelta del nuovo nome, il riferimento va chiaramente a Leonardo Da Vinci. Per Moretti, la motivazione di una simile proposta deriva dalla convinzione che l’inventore e scienziato italiano “rappresenta bene le radici profonde della nostra storia e il senso del nostro futuro” ricordando che proprio a lui risalgono il progetto del primo apparecchio in grado di volare e i rudimenti del primo elicottero.