A terra l’intera la flotta. Come conseguenza delle restrizioni senza precedenti imposte dai governi in risposta alla pandemia, easyJet ha cancellato tutta l’attività operativa. Gli ultimi voli del vettore britannico risalgono a ieri, per effettuare il rimpatrio di alcuni clienti. Con questa finalità la low cost britannica ha operato negli ultimi giorni oltre 650 voli per rimpatriare circa 45.000 persone. Laddove richiesto, fa sapere la compagnia, ne saranno effettuati altri.
Ad oggi non può esserci certezza alcuna riguardo la ripresa dell’operatività. “Valuteremo costantemente la situazione in base alle normative e alla domanda e daremo comunicazione al mercato non appena il quadro sarà chiaro”. Fa sapere la compagnia, che, parallelamente sta continuando a intraprendere tutte le azioni necessarie per abbassare costi e spese non necessarie per mitigare gli impatti del Coronavirus. La messa a terra degli aeromobili – si fa sapere – elimina costi significativi.
“Sono orgoglioso del modo in cui le persone di easyJet hanno dato il meglio in un momento così impegnativo, compresi i membri di equipaggio che si sono offerti volontari per operare voli di recupero e riportare a casa i nostri clienti”. Dichiara Johan Lundgren, ceo della terza compagnia aerea in Italia per numero di passeggeri trasportati. “Stiamo lavorando – ha aggiunto il numero uno – per garantire che easyJet continui ad essere ben posizionata per superare le difficoltà imposte dal Coronavirus”.
Il vettore, che a inizio emergenza aveva chiesto la cassa integrazione per i suoi 1.469 dipendenti italiani per un periodo di nove mesi, afferma di essere ben posizionato, senza rifinanziamento del debito fino al 2022. Inoltre i finanziatori hanno riconosciuto la solidità del bilancio e del modello di business del vettore. Dal 1° aprile poi, entrerà in vigore un accordo sindacale per il personale di bordo. Per i prossimi due mesi gli equipaggi riceveranno l’80% della retribuzione media.
La low cost Ryanair, in vetta in Italia per numero di passeggeri, ha comunicato invece di aver messo a terra oltre il 90% dell’intera flotta. Gli aeromobili della low cost irlandese rimarranno fermi per le prossime settimane. “Stiamo collaborando con i governi europei per cercare di mantenere aperti alcuni collegamenti minimi per motivi di emergenza, anche se prevediamo un numero molto basso di passeggeri”. Si legge sul sito del vettore. Ryanair estenderà l’operativo ridotto con tutte le precauzioni del caso fino a giovedì 9 aprile.