Francia, il ministro della difesa Goulard lascia l’esecutivo

Di Stefano Pioppi

Il governo di Emmanuel Macron perde il ministro della difesa Sylvie Goulard, che questa mattina ha annunciato di non voler proseguire l’attività di governo a causa di un’inchiesta preliminare che ha coinvolto il piccolo partito di appartenenza, MoDem. La decisione è stata presa a soli due giorni dalla vittoria del fronte presidenziale al secondo turno delle elezioni parlamentari, che determinerà “un rimpasto tecnico” di governo non troppo importante, come annunciato dal portavoce del primo ministro Edouard Philippe.

“Ho chiesto al presidente della Repubblica Emmanuel Macron, in accordo col primo ministro Edouard Philippe, di non fare più parte dell’esecutivo. Nell’ipotesi in cui l’inchiesta preliminare che investe il MoDem dovesse verificare le condizioni di impiego dei miei assistenti al Parlamento europeo, voglio essere in grado di dimostrare liberamente la mia buona fede”, ha scritto in un comunicato la Goulard. “Il presidente della Repubblica ha avviato un’opera di ripristino della fiducia nell’azione pubblica, di riforma della Francia e rilancio dell’Europa: questa impresa di rilancio deve venire prima di ogni considerazione personale”, ha aggiunto la quasi ex ministra. Diversi esponenti del partito MoDem, compreso il suo vertice, altro membro del governo, il ministro della Giustizia Francois Byrou, sono sotto inchiesta per avere utilizzato presso la sede parigina del partito alcuni assistenti parlamentari assunti però per i deputati europei.

L’inchiesta non ha colpito la campagna di Macron per le elezioni parlamentari. Con 308 deputati sui 577 dell’Assemblea Nazionale il movimento En Marche! può reggere tranquillamente anche senza i 42 seggi di MoDem. L’unico dubbio riguarda la permanenza nell’esecutivo che si preannuncia guidato ancora da Philippe dello stesso Byrou, pezzo forte della campagna presidenziale di Macron per la promozione di un’opera di “moralizzazione” della politica, tradottasi già in una serie di proposte presentante dal leader di MoDem al Consiglio dei ministri.

 

Nota a margine: con la formazione del nuovo esecutivo francese, Sylvie Goulard si era aggiunta al nutrito gruppo di donne alla guida dei ministeri della Difesa europei. Oltre alla veterana olandese Jeanine Antoinette Hennis Plasschaert, in carica dal 2012, ci sono l’italiana Roberta Pinotti e la tedesca Ursula von der Leyen, tra i più fermi sostenitori del progetto di integrazione europea della difesa, e poi la spagnola María Dolores de Cospedal; senza dimenticare che al vertice dell’intero processo c’è un’altra italiana, Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Ue. Il primo ministro della Difesa donna nella storia è stata l’indiana Indira Gandhi nel 1975. In Europa, abbiamo dovuto aspettare la finlandese Elisabeth Rehn nel 1990. Ora le cose sono diverse, la difesa europea passa dalle donne, anche da chi – l’inglese Theresa May – dall’Ue vuole uscirne

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