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È arrivata a sorpresa la visita del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Tripoli. Il capo della Farnesina è la prima alta carica istituzionale occidentale a giungere nella Libia del nuovo governo di unità nazionale. Gentiloni è atterrato all’aeroporto Mitiga di Tripoli accolto da Ahmed Maiteeq, vice premier del governo targato Onu, per poi incontrare il premier designato Fayez al-Serraj.
Il ministro degli esteri ha assicurato al premier libico il pieno supporto al processo di riconciliazione, portando “un messaggio di appoggio sul piano politico, sul piano umanitario e sul piano economico”, ha detto il ministro. Gentiloni ha inoltre ribadito la forte correlazione tra stabilizzazione politica e lotta al terrorismo, confermando la prospettiva che il governo italiano ha sempre mantenuto in merito alla crisi libica. La priorità per l’Italia resta dunque la creazione di un governo stabile e legittimato, prerequisito di qualsiasi altra mossa per la soluzione della crisi. La visita è avvenuta all’interno della base navale di Abu Sittah, dove il governo libico resta insediato per ragioni di sicurezza. Sarraj ha ringraziato l’Italia, esprimendo l’intenzione di rafforzare “un rapporto molto radicato”, ha detto il presidente del Consiglio Presidenziale.
Le parole di Gentiloni e l’appoggio umanitario da parte dell’Italia sono state confermate dai primi aiuti giunti nel Paese. È, infatti, atterrato ieri il C-130 della 46^ Brigata Aerea di Pisa dell’Aeronautica militare, carico di aiuti umanitari destinati alla popolazione libica. Generi alimentari e kit medici sono stati predisposti da parte del Ministero degli esteri per la distribuzione nell’area di Tripoli e per l’ospedale di Bengasi. Il personale militare, del reparto Movement & Transportation di Brindisi ha operato in coordinazione con il Programma alimentare mondiale (Pam). Gli aiuti provengono, infatti, dalla base di pronto intervento umanitario dell’Unhrd (Deposito di risposta umanitaria delle Nazioni Uniti), ex base dell’Air Force statunitense di San Vito dei Normanni. Già il mese scorso, l’Italia tramite il Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, aveva erogato un finanziamento di 1 milione di euro al Pam per assistenza alimentare alla popolazione libica e per forniture mediche all’ospedale di Bengasi.
Con la visita di Gentiloni e i primi aiuti umanitari, l’Italia conferma l’intenzione di primeggiare nell’appoggio al processo di pacificazione della Libia. La visita del ministro degli esteri rappresenta per Serraj, giunto da poco e non senza difficoltà a Tripoli, un’importante legittimazione in un contesto che resta comunque instabile e che richiede alla comunità internazionale un impegno consapevole e attento.