In un mondo sempre più incerto e imprevedibile, l’Europa ha bisogno di un modello geopolitico e digitale che si ispiri ai valori fondanti del continente e che si realizzi su programmi di collaborazione tecnologici. È il punto di Enzo Benigni, presidente ceo e Presidente di Elettronica, che oggi è intervenuto Berlin Security Conference.
L’EVENTO
La due-giorni nella capitale tedesca riunisce ogni anno, dal 2011, i comparti di sicurezza e difesa del Vecchio continente. Organizzata dalla rivista tedesca Behörden Spiegel, la rassegna vede l’Italia quale nazione partner, con tanti rappresentati industriali e della Difesa, a partire dal ministro Lorenzo Guerini che ieri ha aperto i lavori. Tra loro anche Benigni, presidente di un Gruppo specializzato in electronic warfare, cyber-intelligence e homeland security in cui rientra anche la controllata tedesca Elettronica GmbH, presente in Germania da oltre quarant’anni. “Oggi – ha detto Benigni nel suo intervento alla conferenza berlinese – è la Geopolitica del digitale che ci aiuta a definire il quadro complesso di relazioni tra Paesi, culture e tecnologie in cui si svolgono le dinamiche che riguardano tutti i settori, in particolare quello della difesa e sicurezza”.
UN CONTESTO IN EVOLUZIONE
Il mondo cambia e le minacce aumentano. “Nello scenario multi-dominio del futuro – ha spiegato – saranno fondamentali settori come il cyberspazio e lo spettro elettromagnetico”. In tale contesto, “l’Europa è chiamata a ragionare su un modello di difesa e sicurezza valido e distinto da quello di Stati Uniti e Cina, che stanno proiettando nel mondo un loro modello di geopolitica”. D’altra parte, ha aggiunto Benigni, “il digitale è già il presente nella difesa e lo sarà in maniera dominante: F-35, Tempest, Fcas (il progetto franco-tedesco per il caccia di sesta generazione, ndr) sono programmi molto più ampi e articolati della singola piattaforma, perché basati sulla interconnessione e distribuzione sicura di dati e informazioni”. Sono questi “i prodromi della difesa e sicurezza digitale che l’Europa potrebbe adottare come caratteristica distintiva di un proprio modello”.
PER UN MODELLO EUROPEO
Ma di quale modello europeo si tratta? “Penso – ha spiegato Benigni – a modello europeo che potremmo definire basato su una proiezione del nostro soft power e che dovrà essere ispirato ai valori fondanti del continente, partire dalle migliori esperienze nei programmi collaborativi europei, e realizzarsi nel pieno rispetto del sistema di alleanze multilaterali transatlantiche, ma soprattutto traguardando per l’Europa nel suo complesso a un ruolo di leadership nel settore delle tecnologie digitali alla base di un proprio modello europeo di Difesa e Sicurezza”. Un requisito pare però essenziale: “Perché questo avvenga – ha detto concludendo il presidente di Elettronica – la collaborazione industriale dovrà agganciare l’evoluzione politica della Difesa Europea, rafforzandone la sua sostenibilità.”