Giannini: auspico che Avio continui ad essere in sintonia con il governo

Di Michela Della Maggesa

“Il governo continuerà a sostenere i programmi di accesso allo spazio, attraverso lo sviluppo di Ariane 6 e delle evoluzioni di Vega. Auspico pertanto che, quale che sia il futuro azionista, Avio continui a  sviluppare le proprie strategie in sintonia con il governo, nello spirito di collaborazione che nell’ultimo decennio ha consentito di raggiungere traguardi importanti nella gestione di tecnologie strategiche per l’Italia.” Lo ha detto oggi il ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, Stefania Giannini, in occasione della visita agli impianti di Colleferro effettuata insieme al presidente dell’Asi, Roberto Battiston.  Il ministro accompagnato dall’amministratore delegato di Avio Giulio Ranzo e dal vice presidente del consiglio di amministrazione della società, Pier Giuliano Lasagni, ha visitato il cantiere dei nuovi impianti di Ariane 6, il nuovo lanciatore europeo per il quale Avio, la cui maggioranza appartiene al fondo britannico Cinven, costruirà  i nuovi motori a propulsione solida P120, che saranno utilizzati anche per il futuro Vega C. Una volta completati, gli edifici ospiteranno le principali attività di fabbricazione degli involucri per i nuovi lanciatori spaziali, entrambi fondati sulla tecnologia Avio per le strutture in fibra di carbonio e per i booster a propellente solido.
“Avio è coinvolta significativamente nella realizzazione del nuovo lanciatore europeo Ariane 6. Inoltre, grazie all’impegno italiano nei programmi spaziali europei, ha potuto creare  per l’Italia  l’accesso indipendente allo spazio con un proprio lanciatore, inserendola nel ristretto novero dei Paesi al mondo con questa capacità” ha detto Giulio Ranzo, spiegando che Avio con il suo lanciatore fornisce il vantaggio competitivo ad altre aziende grandi e piccole e centri di ricerca del comparto di poter svolgere attività di innovazione e ricerca nello spazio. Le attività di ricerca e sviluppo in corso, finanziate attraverso Asi ed Esa, riguardano lo sviluppo del propulsore P120 e la nuova versione del lanciatore Vega C. “Tra le iniziative che trarrebbero beneficio da futuri programmi in ambito europeo”, ha aggiunto Ranzo “ci sono le evoluzioni del Vega con stadio alto che utilizza la propulsione a ossigeno liquido e metano (LOx-CH4) e il Vega E, il “charter” dei piccoli satelliti.” Nell’ambito dei progetti commissionati dall’Agenzia spaziale italiana, Avio ha di recente concluso con pieno successo le prove al banco del dimostratore MIRA funzionante a LOx –CH4 della spinta di circa 7 tonnellate.
“L’Italia  – ha dichiarato Battiston, che in molte occasioni ha auspicato una soluzione nazionale per Avio – considera i lanciatori un asset strategico. Colleferro è un luogo insostituibile dello spazio italiano ed europeo: qui si produrranno i motori  P120 che equipaggeranno la famiglia degli Ariane 6 e dei Vega C, qui  è stato sviluppato autonomamente e partendo da zero il lanciatore Vega grazie ad importanti investimenti pubblici, e portando con sé nel progetto un intero settore. Il vero valore del progetto Vega è l’alta capacità e affidabilità del sistema spazio italiano, coordinato dall’Agenzia spaziale. Questo è il posto giusto per lo sviluppo industriale dei lanciatori.” L’Italia ha investito circa un miliardo nel programma Vega, che assieme agli altri lanciatori Esa garantisce all’Europa l’accesso allo spazio. “Siamo disponibili a prendere il controllo di Avio al giusto prezzo. Non possiamo farlo diversamente perché siamo una public company e non regaliamo soldi a nessuno”. Così l’amministratore delegato e direttore generale di Finmeccanica, Mauro Moretti, si era espresso poco tempo fa riguardo l’interesse di Piazza Montegrappa ad assumere il controllo della società. “Avio – aveva detto – è nel nostro interesse. Siamo il secondo socio dopo Cinven e siamo in grado di poter interloquire con loro alla pari, stabilendo il giusto prezzo attraverso advisor riconosciuti da entrambi. Se su questo ci sarà accordo, saremo ben contenti di poterci allargare al controllo”. “Anche perché – ha sottolineato Moretti -, noi sullo spazio vogliamo investire”.