Gli Amx italiani pronti a rientrare dall'Afghanistan

Di Michela Della Maggesa

Rientreranno a stretto giro di posta dal teatro afghano, i quattro Amx dell’Aeronautica Militare, che hanno sostituito i Tornado, inviati in Afghanistan nel 2008. Dopo una tappa in Grecia, ultimo stop prima del rientro in Italia, i quattro cacciabombardieri provenineti dal 32° Stormo di Amendola e dal 51° Stormo di Istrana – inquadrati nel gruppo di volo “Black Cats” della Joint Air Task Force (Jatf), la componente aerea nazionale del Regional Command West – attereranno sulla base di Pratica di Mare. Il loro rientro segue di pochissimo la loro ultima missione operativa in teatro. Due dei quattro Amx hanno infatti distrutto un ripetitore radio posizionato sui rilievi meridionali del distretto di Gulistan, utilizzato dai talebani per coordinare gli attacchi contro le forze di sicurezza afgane e Isaf. Questa missione segue a distanza di una settimana un analogo intervento, condotto questa volta sopra le alture del distretto di Bakwa.
L’operazione, scattata a seguito di precise informazioni di intelligence – fa sapere la Forza Armata – , è stata pianificata e coordinata con il contributo degli acquisitori obiettivi della Task Force Victor, l’unità dell’Esercito inquadrata nei ranghi del Regional Command West, specializzata anche in questo genere di missioni. La distruzione del ripetitore è stata conclusa grazie al “determinante impiego del velivolo a pilotaggio remoto Predator, a conferma della nuova capacità operativa conseguita dagli assetti dell’Aeronautica”, ossia quella di abbinare la capacità di intelligence, sorveglianza e ricognizione a quella di individuazione dei bersagli ed alla capacità di guida dell’armamento di precisione. “La missione è stata condotta con precisione ed efficacia”. Ha dichiarato il colonnello Michele Morelli, comandante della Joint Air Task Force. “il modo migliore – ha aggiunto – di concludere la missione degli Amx dell’Aeronautica, prima del definitivo rientro in Italia, previsto per il prossimo 3 giugno, nell’ambito del piano di rientro del contingente nazionale in vista del completamento della missione Isaf”. “Un record impressionante di efficacia, affidabilità e di precisa applicazione delle regole di ingaggio”. Ha commentato il comandante delle forze aeree della Nato in Afghanistan, generale statuitense, John K. Mc Mullen. Nei sei anni circa di attività in Afghanistan, i velivoli italiani hanno effettuato 3.583 sortite per un totale di 10.526 ore di volo. La J ATF continuerà ad operare in Afghanistan con gli aerei da trasporto tattico C-130J e da guerra elettronica EC-27 J Jedi della 46^ Brigata aerea di Pisa e i MQ-9A Predator B, del 32° Stormo di Amendola.

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