Graziano: “una risposta di sistema e non solo occidentale” per sconfiggere il terrorismo

Di Michela Della Maggesa

“Serve una risposta di sistema, globale, in cui c’è anche la componente militare, che da risposte tecniche alla volontà politica”. Così il capo di stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, a margine della presentazione del calendario dell’Esercito, sugli atti terroristici che hanno colpito l’Europa.  “C’è un attacco al mondo occidentale – ha aggiunto –, che sta rispondendo con operazioni di sicurezza. L’Isis è un pericolo da sconfiggere assieme. Noi rispondiamo alla necessità di sicurezza del Paese”. Il capo di stato maggiore della Difesa ha più volte sottolineato che la non partecipazione dell’Italia alle operazioni in Siria è una scelta politica e che la presenza italiana in Iraq e la decisione di rimanere in Afghanistan erano decisioni prese a monte, sulla base della riconosciuta leadership nazionale nell’area del Mediterraneo.
Assieme al generale Graziano a presentare il calendEsercito 2016 “Italiani”, realizzato con risorse interne alla Forza armata e dedicato a tutti gli italiani che a vario titolo hanno contribuito e partecipato alla Grande Guerra,  il capo di stato maggiore dell’Esercito Danilo Errico e il sottosegretario alla Difesa, Alfano. Oltre all’impegno nazionale, con l’operazione “Strade Sicure”, che impegna circa 4.700 uomini, l’Esercito italiano è impegnato con oltre 2.600 uomini in Afghanistan, Libano, Kosovo, Gibuti, Somalia e Mali. L’Italia ha la guida delle tre più importanti missioni in atto KFOR in Kosovo, EUTM in Somalia condotta sotto l’egida Ue e UNIFIL in Libano. L’esercito avrà anche un nuovo logo, rappresentato da una stella e dalla scritta “Esercito” che sostituirà la sigla EI. “Si tratta di “un’operazione di marketing”, spiega la Forza Armata per far capire a tutti la nostra missione”.
Recentemente L’Esercito ha posto in essere, in coordinamento con le Forze dell’Ordine la Task Force “Giubileo”, che si è unita a quella composta dai militari operativi nella Capitale con l’Operazione Strade Sicure, nell’ambito del Raggruppamento “Lazio, Umbria e Abruzzo”, sotto la guida del comandante della Brigata “Granatieri di Sardegna”, generale Gaetano Lunardo.  Altri 700 militari presidieranno i siti sensibili di Roma, che passeranno dagli attuali  90 a oltre 140. Il nuovo dispositivo  passerà da 1.300 a circa 2.000 unità impegnando personale proveniente da  più reparti. Gli uomini affluiti a Roma provengono da reparti dislocati su tutto il territorio nazionale (paracadutisti, lagunari, artiglieri e alpini) e si aggiungono a quelli già da tempo impiegati su Lazio, Umbria e Abruzzo  (granatieri, lancieri, fanti, genieri, bersaglieri). L’Esercito, dal 2008 è impiegati per esigenze di prevenzione della criminalità, attraverso attività di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, nonché perlustrazione e pattuglia, in concorso e congiuntamente alle Forze di Polizia.​