Si è insediato oggi a Grottaglie il tavolo tecnico chiamato a definire le regole per l’integrazione delle macchine a pilotaggio remoto nello spazio aereo civile. Alla riunione hanno preso parte l’amministratore unico e il direttore generale di Aeroporti di Puglia, Acierno e Franchini; il direttore generale e il vice direttore generale dell’Enac, Quaranta e Marasà; il direttore generale dell’Enav, Bellizzi e i rappresentanti di Aeronautica e Marina. Intervenuto anche il presidente dell’Asi, Battiston, che ha comunicato la sottoscrizione della convenzione tra Asi e Regione Puglia per la valorizzazione dello scalo.
Nel corso della riunione è stato illustrato lo stato di avanzamento del programma e i suoi sviluppi lungo le tre principali direttrici: manifatturiera, logistica e sperimentazione di soluzioni aeronautiche con e senza pilota. “L’ampiezza, la flessibilità operativa, l’esser inserita nel corridoio di volo per velivoli non pilotati e la collocazione geografica dell’infrastruttura, rendono l’aeroporto di Grottaglie un asset nazionale ed europeo unico”, fa sapere Aeroporti di Puglia. Ad un anno dall’avvio del progetto sono già state avviate diverse iniziative industriali nei citati ambiti e si è giunti ad un primo livello di definizione di utilizzo dello spazio aereo e delle infrastrutture fisiche e tecnologiche. L’amministratore unico di Aeroporti di Puglia, ha sottolineato come “l’incontro rappresenti un importante passo rispetto ad un processo di valorizzazione in chiave nazionale ed europea dell’aeroporto di Grottaglie e dell’intera rete aeroportuale pugliese nonché verso l’integrazione fra rete aeroportuale e sistema aerospaziale regionale e nazionale”.
“Il Test Bed di Grottaglie diviene strategico per il sostegno alle sfide industriali di imprese ad alta tecnologia”. In questo contesto si inserisce l’azione della Regione Puglia che ha dato grande attenzione alle potenzialità di crescita di questo settore, non solo ponendo alla base della nuova programmazione 2014 – 2020 lo sviluppo di una infrastruttura collocata al centro del Mediterraneo, ma anche attraverso la creazione delle migliori condizioni per attrarre e radicare la crescita di importanti realtà produttive e scientifiche, avviando un significativo progetto di infrastrutturazione ed ampliamento dello scalo che tiene conto, peraltro, delle esigenze espresse dai partner industriali coinvolti in questo ambizioso programma di insediamento produttivo e scientifico. Tutto ciò in relazione con la programmazione e le attività di ricerca e formazione del Distretto Tecnologico Aerospaziale Pugliese in una logica di integrazione del valore e della funzione dell’attività aeroportuale con l’attività aerospaziale.