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Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha presieduto oggi al Quirinale, una riunione del Consiglio Supremo di Difesa. Presenti, il presidente del consiglio dei ministri, Matteo Renzi, il ministro degli Affari esteri, Federica Mogherini, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il ministro degli Interni, Angelino Alfano, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi e il capo di stato maggiore della Difesa, Luigi Binelli Mantelli.  Nel corso di questi mesi, la situazione internazionale – si legge nella nota diffusa dal Quirinale – ha mostrato “preoccupanti segni di peggioramento”. La crisi ucraina, la crescente instabilità della Libia, i progressi dell’estremismo islamico nell’Africa sub-sahariana, la recente offensiva jihadista sunnita in Iraq e il perdurare del conflitto in Siria “potrebbero determinare mutamenti radicali per la sicurezza dell’Europa e del nostro Paese. E’ ormai evidente che ogni Stato fallito diviene inevitabilmente un polo di accumulazione e di diffusione globale dell’estremismo e dell’illegalità ed è quindi fondamentale sostenere, preventivamente e in fase ricostruttiva, le strutture istituzionali dei Paesi aggrediti o a rischio, per metterle in grado di garantire l’ordine e il rispetto della legge”. Gli scenari di crisi rendono prioritaria  – continua la nota – l’esigenza di sostenere il dialogo volto a individuare idonee soluzioni politiche alle questioni sul tappeto.
In tal senso l’Italia si è mossa, anche se sarà necessario portare a compimento il processo di rinnovamento, su basi interforze e multinazionale intrapreso per rendere lo strumento militare più efficace nei confronti delle minacce da fronteggiare, considerate le limitate risorse finanziarie a disposizione. In tale prospettiva, il Consiglio ha espresso sostegno alle linee guida per l’elaborazione del Libro Bianco per la Difesa e della strategia evolutiva delle Forze Armate sull’orizzonte dei prossimi 15 anni, presentate dal ministro Pinotti nel corso della riunione. Esse prevedono la realizzazione di uno strumento militare che costituisca componente attiva e qualificante della politica multidisciplinare e interministeriale del Governo per la sicurezza e la difesa, in grado di concorrere efficacemente alla salvaguardia delle direttrici di sviluppo economico e sociale del Paese nel contesto internazionale. La struttura delle Forze Armate dovrà essere strettamente integrata in termini interforze e in termini di organizzazione di comando, e dovrà disporre di capacità bilanciate e specializzate rispetto alle specifiche esigenze da assolvere.
Le linee guida ribadiscono l’importanza di una difesa pronta e funzionale. “L’Italia si farà pertanto promotrice di nuove forme di integrazione militare nell’ambito della common security and defence policy dell’Unione europea, attraverso concrete iniziative operative capaci di aggregare gruppi di Stati membri che condividono obiettivi nazionali qualificanti in materia di sicurezza e difesa, secondo le modalità di cooperazione strutturata a composizione variabile previste dai trattati, e di generare tra di essi un crescente grado di interdipendenza.
Per una riforma delle Forze Armate utile al Paese, conclude il Quirinale, resta centrale il problema delle risorse che, pur nella ricerca di ogni possibile efficienza ed economicità, non dovranno scendere al di sotto di livelli minimi. Il ministro della Difesa invierà le linee guida ai presidenti delle commissioni Esteri e Difesa dei due rami del Parlamento, affinché ne possano eventualmente venire valutazioni e suggerimenti utili alla definizione del Libro Bianco, di cui il governo si è assunto l’iniziativa e la responsabilità. Proseguirà inoltre il dialogo informale con accademici, esponenti dell’industria, esperti di economia, mentre sarà avviato un confronto con l’opinione pubblica.