Il governo della Danimarca appoggia l’acquisto di 27 caccia F-35 per rimpiazzare gli F-16. Ad annunciarlo il primo ministro e il ministro della difesa durante una conferenza stampa, spiegando che l’eventuale acquisto avrebbe un valore di 20 miliardi di corone danesi (circa 3 miliardi di dollari). Adesso seguirà il dibattito in Parlamento, in vista di una decisione finale, attesa nel giro di un mese. In valutazione erano rimasti, oltre al JSF, Eurofighter e F/A-18 Super Hornet. A favore dell’F-35 hanno giocato diversi fattori, strategici politici ed economici, tra cui la possibilità di poter acquisire un minor numero di velivoli per rispondere alle esigenze di difesa del Paese.
In particolare, si legge in un documento di valutazione diffuso dalla difesa danese, i costi stimati per l’intero ciclo di vita sarebbero più bassi per il JSF, seguito da Super Hornet ed Eurofighter. Questo perché la struttura (airframe) dell’F-35 è progettata per volare 8.000 ore, mentre sarebbero 6.000 quelle sopportate dagli altri velivoli. Inoltre è stato calcolato che per avere lo stesso risultato, ovvero un uso trentennale del caccia, si sarebbero dovute acquisire 28 cellule di F-35, 34 di Eurofighter e 38 di F-18. Altro elemento – si legge –, il caccia della Boeing è biposto e questo implicherebbe più ore di volo per l’addestramento rispetto ad EFA e JSF. Infine secondo Copenhagen, i costi di manutenzione per ora di volo dell’Eurofighter sarebbero i più alti .
Se il Parlamento darà via libera la Danimarca sarà l’undicesimo partner del programma, dopo Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Italia, Norvegia, Turchia, Olanda, Israele, Corea e Giappone. In uno statement, sia il Joint Program Office che Lockheed Martin, prime contractor del programma F-35, hanno dichiarato che continueranno a fornire il loro supporto al governo danese nel processo decisionale. In aggiunta il costruttore “continuerà a lavorare con l’industria del Paese sulla produzione del caccia per l’intero ciclo di vita del programma”.