Dopo il primo tentativo non andato a buon fine del 26 maggio scorso, è stato gonfiato con successo manualmente dall’astronauta della Nasa Jeff Williams, coadiuvato da Terra, il modulo gonfiabile Beam (Bigelow Expandable Activity Module), agganciato alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), che sarà oggetto di sperimentazione in microgravità da parte degli astronauti nei prossimi due anni. Il modulo della Bigelow Aerospace ha raggiunto il suo diametro finale, pari a 3,22 metri e una lunghezza di 4.
Per evitare che il tessuto di Beam, rimasto piegato per molto tempo, si aprisse bruscamente è stato deciso di procedere con brevi apporti d’aria proveniente dal modulo Tranquillity. L’obiettivo finale del progetto è molto ambizioso, verificare la possibilità di far diventare questi moduli delle basi per le future spedizioni sulla Luna e su Marte. Il programma prevede ora l’ingresso degli astronauti nel modulo per alcune ore, con una cadenza di tre-quattro volte l’anno, per recuperare i dati ambientali forniti dai sensori. Beam era arrivato sulla ISS ad aprile, con la capsula Dragon. I moduli gonfiabili occupano meno volume al momento del lancio rispetto a quelli rigidi, ma offrono spazio in quantità e rappresentano uno dei filoni di studio più promettenti nell’ambito dell’esplorazione spaziale.