I dettagli saranno presentati alla conferenza di Ottawa in programma ad aprile, ma secondo quanto scrive la Reuters, la Nato sta pianificando una spesa di circa 3 miliardi di euro, nel giro dei prossimi tre anni, per aumentare le sue capacità satellitari ed informatiche, nell’ottica di adattarsi alle nuove minacce. La volontà di investire in questi settori, sottolinea che i conflitti sulla rete stanno aumentando e che la volontà dell’Alleanza è quella di voler contrastare la minaccia hacker al pari di altre, aeree, marittime o terrestri. In particolare, la proposta prevede 1,7 miliardi di euro per i satelliti di comunicazione dedicati al supporto di truppe, navi e piattaforme unmanned. Ancora non è chiaro – sottolinea la Reuters – se gli alleati decideranno di finanziare satelliti militari di nuova costruzione o se opteranno invece per aumentare la capacità broadband di quelli già in orbita. Altri 800 milioni di euro saranno proposti per investimenti su sistemi informatici di ausilio ai comandi aerei e missilistici, mentre una settantina potrebbero essere spesi per aumentare la protezione di 32 siti Nato dagli attacchi cyber. Se i governi daranno parere favorevole, altri 180 milioni saranno spesi per fornire ai militari dell’Alleanza comunicazioni mobili sicure.