Dopo l’incontro a Parigi con il presidente americano Donald Trump, Emmanuel Macron sembra ancora qualificarsi come neo-protagonista del panorama internazionale. Il presidente francese ha infatti invitato a Parigi il premier della Libia, Fayez Serraj, e il suo più forte antagonista, il comandante dell’Esercito nazionale libico Khalifa Haftar. L’incontro tra i due, in corso oggi, è stato interpretato come un’ulteriore dimostrazione del protagonismo di Macron sul dossier libico, un protagonismo intenzionato a tenere in secondo piano il coinvolgimento degli altri Paesi del sud Europa, tra cui l’Italia, che possiede numerosi contatti con la Libia. Come riporta l’Ansa, nella bozza di dichiarazione congiunta diffusa dall’Eliseo prima dell’inizio dell’incontro a La Celle Saint Cloud viene invocato l’impegno a un “cessate il fuoco e ad astenerci da ogni ricorso alla forza armata per tutto ciò che non riguardi esclusivamente la lotta al terrorismo” nonché la volontà di “lavorare per l’organizzazione di elezioni presidenziali e parlamentari non appena possibile a partire dal 25 luglio 2017, in cooperazione con le istituzioni coinvolte e con il sostegno e sotto la supervisione delle Nazioni Unite”. Riguardo la questione migratoria, tema di primo piano nella politica europea e di particolare rilevanza per l’Italia, viene specificato che “abbiamo deciso di lavorare alla creazione di una road map per la sicurezza e la difesa del territorio libico contro le minacce e i traffici di ogni tipo”.