“La combinazione tra l’elevato rapporto spinta-peso, la manovrabilità a tutte le velocità, le capacità supercruise, il potente radar e la grande capacità di carico di missili rende il caccia capace di superare qualsiasi aereo da combattimento attualmente in operazione, ad eccezione dell’F-22”. Così il Royal United Services Institute for Defence and Security Studies (Rusi), a proposito del caccia europeo Eurofighter, al cui programma partecipa anche l’Italia per circa il 20%, con Finmeccanica Alenia Aermacchi. “Il rapporto di Justin Bronk (il ricercatore dle Rusi che lo ha redatto, ndr) è molto incoraggiante”. Ha dichiarato il ceo del consorzio Eurofighter, Alberto Gutierrez. “E’ interessante notare che vi si sottolinea il fatto che il Typhoon costituirà la spina dorsale nel combattimento aereo per almeno un decennio, a partire dal 2020, e che sostiene che il velivolo sarà una seria minaccia per il nemico oltre il 2030”. Gutierrez osserva inoltre che il report rappresenta un invito a finanziare il programma ad un livello “relativamente modesto continuo e sostenibile”. “Crediamo – afferma il ceo – che questo studio dimostri il valore di investire sull’Eurofighter, che rappresenta un investimento di lungo termine nella difesa e nella sicurezza per tutte quelle nazioni che lo utilizzano”. I recenti investimenti – spiega il consorzio Eurofighter GmbH – sul programma inerenti il radar E-Scan, i missili Brimstone, Storm Shadow e Meteor sono stati tutti ben accolti. Ad oggi sono stati consegnati più di 390 Eurofighter a 6 Paesi: Italia, Regno Unito, Germania, Spagna, Austria e Arabia Saudita. A questi va aggiunto l’Oman diventato il settimo cliente del caccia con un ordine per 12 aerei, che riceverà a partire dal 2017.