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“È la seconda volta in pochi mesi che l’aeroporto di Fiumicino viene messo in ginocchio, questa situazione non è tollerabile”. È iniziata così la telefonata di Matteo Renzi ad Angelino Alfano, ieri sera. “E’ impensabile che il principale hub italiano, in piena stagione estiva, sia in balia di incidenti o peggio di malintenzionati e criminali” ha proseguito il premier.
Nelle prime ore del pomeriggio di martedì un rogo è divampato a Coccia di Morto, a Focene, a ridosso del Leonardo da Vinci. Le fiamme, a causa del vento forte, si sono propagate in una pineta, coinvolgendo una superficie di circa 40 ettari. Il fumo ha invaso le piste e il traffico aereo è stato interrotto. Solo dopo tre ore lo scalo è riuscito a tornare operativo, grazie all’intervento di Vigili del fuoco e Protezione civile comunale e regionale.
Questo nuovo incidente avviene a neppure tre mesi di distanza da un altro rogo che il 7 maggio aveva gravemente danneggiato il terminal 3 dell’aeroporto, causando disagi ai passeggeri e ai lavoratori. Tuttavia, se a maggio si era trattato di una fatalità, questa volta l’origine dell’incendio potrebbe essere dolosa. Esterino Montino, il sindaco di Fiumicino, ha fatto notare che “le fiamme si sarebbero propagate da due o tre punti diversi, anche lontani tra di loro, il che farebbe ipotizzare il dolo”.
La procura ha subito aperto un’indagine, e se fosse confermata l’ipotesi dei tre focolai, si tratterebbe di un gesto premeditato a cui hanno partecipato più persone insieme. “I punti da cui si è scatenato l’incendio sono lontanissimi tra loro e, non essendo sulla stessa traiettoria, non può aver agito un uomo solo” spiegano gli investigatori.
In serata, il presidente del Consiglio ha telefonato al ministro dell’Interno chiedendo verifiche immediate da parte delle forze dell’ordine. E Alfano via Twitter ha annunciato “accertamenti rapidi”, lodando l’apertura di un’inchiesta da parte della magistratura e aggiungendo che “l’incendio del 7 maggio non fu doloso. Su questo si faccia chiarezza”.
“Se davvero l’incendio di oggi che ha paralizzato l’aeroporto fosse doloso ci troveremmo di fronte ad un atto gravissimo, le cui conseguenze impattano direttamente su una delle principali infrastrutture del Paese, sul turismo e sull’economia” ha detto Renzi ad Alfano via telefono, come riferiscono fonti di Palazzo Chigi.
“Si sta riprendendo con i voli normali, ma ora bisogna riproteggere i passeggeri di alcuni voli che non sono potuti partire ieri”, fanno sapere intanto dall’Enac, spiegando che il problema riguarda soprattutto le compagnie che non prevedono partenze quotidiane per tutte le destinazionni. Per Alitalia, invece, la situazione “prosegue verso la normalità”. La compagnia spiega che ci sono “inevitabili ritardi che si sono accumulati dalla serata di mercoledì». “C’è di nuovo piena operatività e i ritardi sono limitati”.