L’Italia spaziale scelta dalla Nasa

Di Stefano Pioppi

Dopo la felice esperienza della Stazione spaziale internazionale (che potrebbe essere conclusa tra pochi anni) l’Europa guarda a una base internazionale sulla Luna (Moonvillage). A parlarne a Roma è stato il direttore generale dell’Agenzia spaziale europea, Johann-Dietrich Woerner nella conferenza #Space 4.0. Enhancing Europe’s Competitiveness, aperta dal direttore del Centro ricerca aerospaziale Sapienza, Marcello Onofri e dal presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston. Woerner, impegnato in un viaggio nelle principali capitali europee per preparare la conferenza ministeriale prevista a fine 2016, si è soffermato sul ruolo del nostro Paese all’interno dell’Esa, sulla missione ExoMars 2018 e sul programma dei lanciatori che ci vede protagonisti con il Vega. L’incontro presso l’ateneo romano è stato anche l’occasione per il presidente Battiston di auspicare che il nostro Paese possa rientrare tra le nomine dei nuovi vertici dei direttorati Esa dell’Osservazione della Terra e dei Lanciatori. Il sistema-spazio-Italia per lo sviluppo economico e culturale del Paese è stato invece ieri al centro dell’incontro per l’apertura del Master in Istituzioni e politiche spaziali presso la Sioi, al quale hanno preso parte il presidente dell’ente Franco Frattini, Roberto Battiston, il presidente del Cnr Luigi Nicolais e Luigi Pasquali. Infine, l’eccellenza del made in Italy nell’ambito spaziale ha ottenuto un altro successo negli Stati Uniti. L’Italia, con il programma Argomoon, è stato l’unico Paese europeo ad essere selezionato dalla Nasa, che utilizzerà l’apparecchio per l’esplorazione dello spazio profondo. Il nano-satellite progettato e realizzato dall’azienda torinese Argotec, in coordinamento con l’Asi, rappresenterà il carico utile della prossima Exploration Mission 1 dello Space launch system (SLS) prevista per la fine del 2018. Argomoon scatterà foto della missione e testerà innovativi sistemi di comunicazione.

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