Pronta a partire ITASEC17, la conferenza italiana sulla cyber security

Di Cyber Affairs

Alla realizzazione di ITASEC17, conferenza italiana sulla cyber security che si terrà a Venezia dal 17 al 20 gennaio prossimi presso il complesso di San Giobbe dell’Università Ca’ Foscari, ha lavorato una folta rappresentanza della comunità accademica e scientifica italiana, riunita nel Laboratorio Nazionale Cybersecurity del CINI.

In particolare, durante l’evento – che nella sua prima edizione intende configurarsi come “stato generale della ricerca cyber nella Penisola” – si assisterà a oltre di sessanta presentazioni selezionate da oltre quaranta università e dai maggiori centri di ricerca Italiani, che Scientific track tratteranno temi come protezione infrastrutture critiche, crittografia, intelligence su web, malware analysis e attack detection.

Il comitato di selezione che ha scelto le presentazioni – composto da più di 60 tra accademici e ricercatori di profilo internazionale, provenienti da oltre quaranta tra università e centri di ricerca – è stato guidato dai professori Riccardo Focardi, dell’Università di Venezia Ca’ Foscari, Alessandro Armando dell’Università di Genova e Roberto Baldoni, direttore del Laboratorio Nazionale Cybersecurity del CINI e docente dell’Università di Roma La Sapienza.

“La Cyber security”, ha spiegato il professor Armando a Cyber Affairs, “pervade l’intero comparto dell’ICT e non può prescindere da un coinvolgimento attivo da parte dei vari stakeholder: aziende, pubblica amministrazione, difesa, ricerca e formazione. Oltre ad un programma scientifico di eccellenza, ITASEC offre tavole rotonde che stimoleranno il confronto, sessioni dedicate a temi specifici ed una Demo Track dove verranno presentati strumenti di Cyber security innovativi”.

Si tratta, per il docente, “di un’opportunità unica di confronto tra i vari stakeholder che consentirà ai comparti pubblico e privato di prendere contatto con le tecniche, le metodologie e gli strumenti più avanzati sviluppati in ambito accademico e industriale e al mondo della ricerca di acquisire sensibilità sulle problematiche di cyber security emergenti”.

In un mondo in cui il digitale è pervasivo, ha rilevato invece Focardi, “la cyber security è quanto mai fondamentale e strategica per il Paese”. ITASEC, commenta il professore dell’Università di Venezia, “nasce proprio come luogo di incontro della comunità nazionale di cyber security, con lo scopo preciso di coinvolgere pubblico e privato: accademia, governo e industria. Credo che sentissimo tutti, in Italia, il bisogno di un evento di questo genere perché quando, lo scorso giugno, l’ho proposto a un meeting del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity CINI è stato accolto con incredibile entusiasmo. Da qui siamo riusciti, con l’importantissimo supporto del CINI, a organizzare un evento che ha ricevuto circa cento contributi e consisterà di tre ‘track’ tecniche e uno spazio ‘Stakeholder’ con keynote, vision speech e panel, in cui si dibatterà di tutti gli aspetti della cyber security: dalla Industria 4.0 alla Cyber intelligence fino alla sicurezza bancaria”.

Nella sessione tecnica, aggiunge Focardi, ci si concentrerà su “crittografia, malware, Internet of Things, moneta digitale e blockchain” ci sarà “anche una sessione su aspetti economici e sociali della Cyber. Abbiamo il supporto sponsor importantissimi e sono convinto che sarà l’evento italiano di Cyber security del 2017. D’altra parte stiamo già pensando al 2018 perché vogliamo che ITASEC diventi l’evento annuale nazionale di Cyber security”.

Per Roberto Baldoni, infine, l’Italia deve “costruire un ecosistema cyber che ci permetta di affrontare le minacce cibernetiche del futuro come Sistema-Paese. La ricerca nazionale tutta, il pubblico e il settore privato dovranno trovare una alchimia per creare un ecosistema che favorisca l’innovazione accelerando il trasferimento tecnologico, che aumenti la workforce nazionale in cyber security e che riesca a creare i giusti strumenti per una efficace collaborazione internazionale. Venezia”, conclude, “sarà una tre giorni di riflessione per fornire input a chi dovrà architettare al meglio questo quadro d’insieme”.​

Il programma dettagliato è consultabile sul sito web dedicato.

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